Ticino e Grigioni

Giovani ticinesi si fanno strada nel mondo

Con le loro passioni, tra i ghiacci del Polo Nord o nei cieli svizzeri, Tessa Viglezio e Samuele Gobbi si sono raccontati alla RSI in attesa di nuovi progetti

  • Ieri, 19:54
  • Ieri, 20:14
04:17

Una biologa al nord del mondo

Il Quotidiano 30.04.2025, 19:00

Di: QUOTIDIANO /sdr 

Una biologa al lavoro per più di un anno nel circolo polare artico e uno studente campione del mondo di velocità con il suo drone: sono Tessa Viglezio e Samuele Gobbi, due giovani ticinesi si stanno facendo strada in campo internazionale. Alla RSI hanno raccontato le loro storie, passioni e i progetti per il futuro con qualche auspicio.

400 giorni nell’infinito delle Isole Svalbard

“Infinito”, questa è la parola che la ticinese Tessa utilizza per raccontare al Quotidiano, dalla sua casa di Lugano dove è tornata da poco, lo spazio con cui si è confrontata per oltre un anno in qualità di biologa e responsabile della base artica italiana nelle isole Svalbard.

“Se se si esce dal villaggio, racconta con trasporto, si sa che si è in mezzo al niente. Non c’è nessun essere umano attorno a te...è vasto, c’è il mare ovunque. Potrebbe sembrare un po’ desolato ma è il contrario perché riempie il cuore”. Vivere nell’Artico, precisa, è come stare in una bolla, tanto da far apparire quasi caotico o comunque pieno di input il ritorno alla quotidianità sulle rive del Ceresio.

Assieme a ricercatori che provengono da tutto il mondo, la giovane biologa ticinese ha studiato l’impatto del cambiamento climatico nell’Artico. Il suo lavoro consisteva principalmente nella gestione della base e nel supporto tecnico e di sicurezza dei ricercatori. Alla RSI narra le esperienze fatte, fino alla possibilità mai contemplata a Lugano di poter essere preda. Per lavorare e vivere a queste latitudini, infatti, bisogna essere preparati e formati alle condizioni estreme di freddo, ma anche alla presenza degli orsi polari incontrati anche dalla ricercatrice. “Sono degli animali carnivori che hanno come preda anche l’uomo. Questo vuol dire che ogni volta che c’è un orso polare in giro bisogna sentirsi preda e noi non siamo abituati a sentirci così perché non viviamo tra questi animali. Ogni volta che si esce dal villaggio bisogna portare delle precauzioni, avere fatto un corso dove si spiega come comportarsi in caso di avvistamento di un orso e, chiaramente, bisogna sempre ricordarsi che siamo noi nel loro territorio, quindi siamo noi che dobbiamo andare via se ne incontriamo uno”.

Ora che il suo lavoro nell’Artico è terminato, Tessa è alla ricerca di un nuovo impiego: “Mi piace davvero tanto aiutare la ricerca, quindi lavorare come tecnico di laboratorio o tecnico in una università o in un istituto. Vedremo, magari finirò a fare qualcos’altro. Mi piacerebbe andare in Norvegia oppure restare in Svizzera, ma comunque stare in un posto dove ho già delle conoscenze”.

03:00

Un drone da record del mondo

Il Quotidiano 30.04.2025, 19:00

Un primato conquistato a tutta la velocità possibile

Da chi si sta muovendo tra scienza e natura a chi sta costruendo il suo futuro nella tecnologia e lo sta facendo con una cifra da primato: 557,64 chilometri orari. La precisione è d’obbligo perché vale un record del mondo: è la velocità toccata dal drone sviluppato, costruito e testato da Samuele Gobbi. Il record preesistente - di 480 chilometri orari - è stato polverizzato grazie ad ore, giorni e mesi di lavoro di uno studente in ingegneria con una passione per il volo che nasce da lontano.

“Il tutto - racconta Samuele al Quotidiano - è nato soprattutto grazie a mio padre: il modellismo è stato il mio primo interesse. Dopodiché, con l’avvento della tecnologia in FPV (First Person View), che è quando si mettono i visori e si guarda attraverso uno schermo la camera del drone, mi sono cimentato più nei droni”. Un progetto Fastboy 2 nato grazie al suo percorso di studi e alla iniziale collaborazione con due amici e colleghi. Alla base, la sfida di riuscire a costruire un drone sempre più tecnologico e veloce.

“Fastboy 2 può essere visto come un semplice pad cutter, avendo quindi quattro eliche e volando verticalmente; ma quando va ad alta velocità è un drone che si appiattisce, comincia a volare orizzontale. Ciò permette di ridurre la superficie frontale, quindi ridurre la forza che abbiamo bisogno per andare in avanti attraverso l’aria. È un drone che è stato sviluppato solo e soltanto per andare veloce, di conseguenza sono stati fatti molti compromessi per fare ciò, tra cui ad esempio l’autonomia come anche la distanza alla quale può volare. Io ho un grandissimo interesse nell’aviazione, nell’aviazione autonoma soprattutto. La mia speranza è di poter trovare magari una piccola ditta o una startup dentro la quale ci sia una grandissima innovazione proprio perché questo è un tema odierno, ricorrente, e spero di poter lavorare anche in questo ambito”. Intanto, per ora, si gode la soddisfazione di vedere il proprio nome inserito nel Guinness World Record.

06:35

Il drone più veloce del mondo è ticinese 

Millevoci 14.04.2025, 10:05

  • HEIA-FR
  • Axel Belloni e Alice Pedrazzini



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