Ticino e Grigioni

Gli uccelli ittiofagi preoccupano i pescatori

Federazione ticinese per l’Acquicoltura e la pesca in assemblea, al centro soprattutto il calo della trota fario

  • 2 marzo, 18:45
  • 2 marzo, 22:13

SEIDISERA del 02.03.2024: Il contributo di Umberto Gatti sulla pesca in Ticino

RSI Info 02.03.2024, 18:39

  • archivio keystone
Di: SEIDISERA-Gatti/dielle

I pescatori ticinesi lamentano ormai da tempo un calo nella disponibilità di pesci da catturare e i fattori sono diversi, tra cui il riscaldamento dei corsi d’acqua e il problema dei deflussi minimi, problematiche queste che però non sono affrontabili localmente secondo i pescatori. La categoria individua anche un altro problema, invece affrontabile, nell’avanzata degli uccelli ittiofagi, come lo smergo e l’airone cenerino, che insidiano in particolare l’autoctona trota fario. Un tema affrontato durante l’odierna assemblea della Federazione ticinese per l’Acquicoltura e la pesca (FTAP).

Pescatori, preoccupa la riduzione della trota

Il Quotidiano 02.03.2024, 19:00

“Oggi questi uccelli sono in parte protetti, penso soprattutto ad airone e smergo – spiega alla RSI il capo Ufficio caccia e pesca Tiziano Putelli –, e sappiamo che proprio quest’ultimo gioca un ruolo determinante per la pressione sul popolamento ittico. Sulla protezione di queste specie stiamo discutendo con l’Ufficio federale dell’ambiente l’impostazione di un progetto pilota per valutare un allentamento giustificato dalla tutela di un’altra specie (appunto la trota fario, ndr). Il progetto deve ancora essere sviluppato, ma le trattative sono avviate”. 

Tra problematiche rilevate e progetto pilota, nel frattempo il Cantone ha comunque già preso alcune altre misure: da quest’anno viene infatti aumentata la misura minima di cattura delle trote fario nei corsi d’acqua da 24 a 26 centimetri, allo scopo di proteggere gli individui riproduttori. Cantone che è attualmente al lavoro con la FTAP per rafforzare ulteriori strumenti che verranno presentati a settembre, tra cui anche una riduzione del numero massimo di catture giornaliere.

Da parte dei pescatori sembra esserci una buona collaborazione con le autorità cantonali, anche perché l’obiettivo comune è quello di preservare l’ambiente e la fauna ittica. “Abbiamo comunque ottenuto dal Dipartimento del territorio di poter dibattere l’affinamento di queste misure ed è quindi probabile che le misure minime verranno ulteriormente riviste nel 2025 – afferma alla RSI il presidente FTAP Urs Lüchinger –. Inoltre stiamo discutendo su una riduzione delle catture massime giornaliere e dovremo quindi stabilire il numero giusto. Noi siamo comunque disposti a dei sacrifici pur di poter continuare a pescare, anche perché sondando l’umore nelle assemblee di diverse società locali posso dire che oggi la mentalità del pescatore non è più quella di 30 o 40 anni fa…non c’è più la volontà e non è più necessario riempire il cestello ad ogni costo. L’importante è pescare in modo sostenibile”. 

All’assemblea erano presenti anche il consigliere di Stato Claudio Zali e il consigliere agli Stati Fabio Regazzi, che ha discusso della possibilità di presentare una sua mozione a livello nazionale per semplificare la caccia degli uccelli ittiofagi protetti in caso di necessità.

Un altro grande tema affrontato in assemblea è quello dello svuotamento del Bacino di Malvaglia: i pescatori sono infatti preoccupati per il rilascio dei sedimenti che danneggerebbero i corsi d’acqua a valle e chiedono alle autorità di implementare soluzioni di salvaguardia. Il Cantone ha nel frattempo risposto alle preoccupazioni annunciando una seconda perizia per individuare le soluzioni migliori, la decisione spetterà poi al Consiglio di Stato.

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