Sorpresa e disappunto. Il Consiglio di Stato ticinese si è espresso oggi (martedì) nel tardo pomeriggio sulla proposta di scambio di dipartimenti tra i consiglieri di Stato Norman Gobbi e Claudio Zali. Lo ha fatto con un comunicato in cui appunto si esprime disappunto per le “modalità con cui l’informazione è stata resa pubblica”. La nota specifica che la richiesta era stata formulata, ma non ancora discussa.
Da parte loro Gobbi e Zali hanno riconosciuto l’errore, scusandosi per aver comunicato prematuramente la proposta. Il Consiglio di Stato ha quindi deciso di prendersi il tempo necessario per valutare con attenzione la richiesta, considerando le implicazioni istituzionali e organizzative di un eventuale scambio di competenze tra i due Dipartimenti.
Il Governo ha anche ribadito l’importanza di un processo decisionale ponderato e rispettoso delle procedure interne, sottolineando che ogni cambiamento nella distribuzione dei dipartimenti deve avvenire nell’interesse delle istituzioni e del buon funzionamento dell’amministrazione cantonale.
Il Consiglio di Stato comunicherà ufficialmente l’esito delle proprie valutazioni non appena sarà giunto a una decisione definitiva.
Gobbi: “Andati ‘lunghi’, ma la proposta resta valida”
Sollecitato da SEIDISERA sulla fretta nella comunicazione e il conseguente disappunto del resto del Governo, Norman Gobbi ha spiegato che “in effetti c’è stata forse troppa fretta soprattutto verso l’esterno, siamo andati un po’ ‘lunghi’ nella comunicazione, ma credo comunque che la proposta fatta è buona e la richiesta resta quindi valida. D’altronde il Governo ha già confermato la disponibilità ad entrare nel merito attraverso una serie di approfondimenti. D’altronde va pure sottolineato come si tratti di una ‘prima’ nella storia del nostro Cantone”.
Entrare nel merito non equivale però a una decisione: presentarsi ieri davanti al potere giudiziario ad annunciare un cambiamento come cosa fatta è stata quindi arroganza politica o ingenuità? “Per noi è stato rispetto nei confronti del terzo potere e Claudio Zali, ex magistrato, ex giudice ed ex presidente del tribunale penale, ha voluto proprio rimarcare questo rispetto, anche alla luce dei diversi episodi che lo scorso anno hanno messo in cattiva luce il terzo potere, che invece sta facendo un buon lavoro”.

SEIDISERA del 03.06.2025 - Norman Gobbi risponde in diretta a Francesca Torrani
RSI Info 03.06.2025, 19:24
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Infine, sull’opportunità di fare questo cambio a meno di due anni dalle prossime elezioni cantonali, Gobbi ha sostenuto che “siamo giunti a questa conclusione facendo un’analisi di cosa uno può ancora dare e cosa vuole ancora dare in futuro. Soprattutto penso che dopo 14 anni a dover giustificare perché ci sono i radar sulle strade cantonali e in autostrada, fosse giunto anche il momento di occuparmi magari d’altro, mettendo a disposizione la mia esperienza a favore di altri settori dell’amministrazione cantonale, ma anche a favore di un miglior rapporto, per esempio, con i comuni ticinesi”.

L'intervista a Norman Gobbi
Il Quotidiano 03.06.2025, 19:00
L’UDC: “Proposta inopportuna e modalità fantozziane”
A stretto giro di posta, in serata è giunto in redazione anche un comunicato dell’UDC ticinese a firma del presidente Piero Marchesi, proprio colui che potrebbe essere il principale antagonista di Zali alle prossime cantonali, anche se finora i due partiti avevano fatto corsa insieme.
Un’alleanza che scricchiola sempre più e che è ora forse giunta al capolinea, visto il tenore del comunicato che definisce la proposta di scambio dipartimenti tra i ministri leghisti come “inopportuna, con modalità fantozziane e con nessun vantaggio per i ticinesi”. L’arrocco secondo i democentristi è stato infatti annunciato “in modo improvvido, senza rispetto né per le regole, né per il buonsenso”.
“Ora che il quadro è chiaro, il giudizio è netto: le modalità con cui i due Consiglieri hanno agito sono ingiustificabili, due esempi su tutti: la presenza di Zali all’inaugurazione dell’anno giudiziario come Direttore DI in pectore, oppure Gobbi che ha già provveduto a congedarsi dai poliziotti con un email, hanno violato lo spirito stesso delle Istituzioni che rappresentano” aggiunge la nota.

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