Ticino e Grigioni

Inaugurato il nuovo tunnel dell’Albula

Lungo poco meno di 6 chilometri, ha richiesto 10 anni di lavori e una spesa di 407 milioni di franchi - Lo attraverseranno 15’000 treni all’anno

  • 8 giugno, 14:22
  • 8 giugno, 17:22
01:53

RG 12.30 dell’08.06.2024 Il servizio di Paola Latorre

RSI Info 08.06.2024, 14:18

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Di: RG/pon 

Da mercoledì i primi treni attraverseranno il massiccio dell’Albula a 120 km/h percorrendo il nuovo tunnel ferroviario, che è stato inaugurato oggi, sabato, ai 1’800 metri di quota di Preda alla presenza di 300 ospiti, fra i quali il consigliere federale Albert Rösti, del Consiglio di stato grigionese, di rappresentanti della politica, dell’economia e del settore. La festa per il pubblico è invece prevista per domenica ai portali della nuova galleria, che con i suoi 5’864 metri collega Preda e Spìnas

“Il tunnel dell’Albula ha contribuito in modo significativo alla ripresa economica dei Grigioni”, ha dichiarato il presidente dell’esecutivo grigionese Jon Domenic Parolini nel suo discorso. Il collegamento con l’Engadina ha anche facilitato la vita sociale in molte regioni del cantone e ha contribuito alla conservazione delle tradizioni culturali”. “Il nuovo tunnel non è solo un capolavoro tecnico, ma anche un simbolo della continuazione di tradizioni e valori che hanno guidato i Grigioni per secoli”, ha sottolineato Parolini.

In futuro attraverso il traforo passeranno 15’000 convogli all’anno. Il percorso di realizzazione dell’opera, tuttavia, non è stato dei più facili. All’origine, nel 2006, vi fu la constatazione da parte della Ferrovia retica che il risanamento di quello precedente - che ha più di un secolo di storia essendo stato aperto nel 1903 - sarebbe stato meno conveniente della realizzazione di un nuovo tunnel. Sei anni più tardi il progetto è stato presentato a Berna per l’approvazione.

I lavori sono iniziati nel 2014 ed era previsto che la galleria aprisse nel 2020, ma non sono mancati i problemi per strappare alla montagna quasi 250’000 metri cubi di materiale. Ci sono state le infiltrazioni d’acqua, la roccia friabile al posto di quella compatta, ma soprattuto la pandemia che ha ritardato ulteriormente i lavori. I costi sono lievitati fino ad arrivare a 407 milioni di franchi -invece dei 250 stimati inizialmente - a carico della Confederazione nella misura dell’85% e del Cantone per il resto. Il cantiere non è però ancora chiuso, la galleria originale sarà trasformata in una via di fuga per le emergenze, i lavori si concluderanno entro il 2026.

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