Sono dodici i villaggi della Val Bavona, ma ce n’è un tredicesimo di cui ormai pochi ricordano l’esistenza: La Presa. Ancora ben testimoniato nelle cartine di fine Ottocento, questo antico insediamento medievale fu abbandonato più di tre secoli fa a causa dei troppi pericoli naturali. La frana che sovrasta la zona è infatti tuttora attiva.
Le prime attestazioni risalgono al 1280, e i rilievi effettuati dall’Associazione per la protezione del patrimonio artistico e architettonico di Valmaggia hanno evidenziato una ventina di costruzioni tra case e stalle, con alcune abitazioni a torre. Le devastazioni della scorsa estate hanno fatto temere il peggio per questi resti preziosi, immortalati dalle telecamere de Il Quotidiano.
Un borgo abbandonato progressivamente
La Presa è un borgo storico della Valle Bavona, nel Canton Ticino, oggi disabitato e privo di collegamenti moderni. Si trova su un cono di detriti vicino a San Carlo, a circa 1012 metri d’altitudine. Le strutture presenti risalgono almeno al XIII secolo, ma l’insediamento fu abbandonato progressivamente nel XVII secolo per via di rischi ambientali come frane e valanghe.
Il villaggio conserva case-torre medievali, uno splüi (riparo sotto roccia) e una piccola cappella con affreschi del 1524. La Presa rappresenta anche una tappa sui sentieri tradizionali della transumanza verso gli alpeggi di Robiei e Lielp, rispecchiando l’antica vita agricola della valle, in cui le strutture offrivano riparo a pastori e animali, sfruttando l’ambiente come difesa naturale contro i pericoli naturali