Ticino e Grigioni

La farmaceutica ticinese si prepara alle future sfide

Settore confrontato con i tassi di cambio e la ricerca di personale qualificato, mentre pesano meno i dazi statunitensi - Giovedì la Farma Industria Ticino si riunisce in assemblea

  • 10 giugno, 20:03
02:44

Farma resistenza

Il Quotidiano 10.06.2025, 19:00

  • RSI
Di: Quotidiano/Pa.St. 

Sessanta aziende associate, 3’845 dipendenti e 2,6 miliardi di fatturato globale. Sono i numeri della farmaceutica ticinese che giovedì si riunirà in assemblea per discutere delle importanti sfide che incombono sul settore. Si parla per esempio dell’impatto che hanno sul settore i tassi di cambio euro-franco ed euro-dollaro, e della maggiore difficoltà nel reperire personale qualificato con la nuova legislazione sul frontalierato, come afferma Piero Poli, presidente dell’associazione Farma Industria Ticino, ai microfoni del Quotidiano della RSI.

Ci si poteva aspettare che il fattore di maggiore incertezza fossero i temuti dazi del presidente statunitense Donald Trump, ma ancora non è così: per ora il settore farmaceutico svizzero ne è indenne. Bisogna comunque capire “che impatto potrebbero avere, tenendo presente che buona parte dell’export prodotto nel comparto farmaceutico ticinese non è rivolto agli Stati Uniti” dice ancora Poli. Il 75% del fatturato è infatti generato dalle esportazioni verso l’Europa, meno del 10% riguarda il mercato statunitense.

Nel frattempo “le aziende continuano a investire” afferma Daniela Bührig, direttrice di Farma Industria Ticino. E aggiunge: “Questo è sicuramente un segnale importante, anche a livello di territorio”. Negli ultimi due anni sono stati investiti 442 milioni, anche se un sondaggio interno fra le aziende associate effettuato prima delle misure commerciali volute da Trump evidenzia una certa prudenza. “Le aziende - continua Bührig - tendono a essere molto stabili, anche sul fronte delle decisioni, non ci sono quindi incredibili fughe in avanti. Si cerca in questo modo di reagire alle pressioni geopolitiche o a livello di materie prime che stanno vivendo le singole imprese”.

E quest’anno nel settore non sono mancate le difficoltà: il taglio di quindici posti di lavoro alla Sintetica di Mendrisio, e la Bioggio Pharma che a fine agosto chiuderà i battenti, con 84 licenziamenti. Poli ricorda che “a volte si è confrontati con ristrutturazioni od ottimizzazioni per ripartire poi in maniera efficiente per il futuro”. E conclude: “Non mi limiterei a un giudizio sul settore che si basa su alcuni licenziamenti, che sono endemici all’interno di ogni singolo settore produttivo”. Un settore non esente da difficoltà, che comunque produce oltre il 5% del PIL cantonale.

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