La prima delle due giornate de "La gioventù dibatte", concorso cantonale giunto al decimo anno, si è tenuta lunedì alla Biblioteca cantonale di Bellinzona. Quest’anno partecipano al concorso 80 giovani usciti dalle selezioni interne di 15 sedi scolastiche. Hanno avuto 3 mesi di tempo per prepararsi sui temi da trattare e 24 minuti per esporre la propria idea. Poi, come ogni campionato che si rispetti, il cerchio dei vincitori si stringe e si arriva in finale. Fra i giurati, che valuteranno i giovani nei 40 dibattiti, ci sono giornalisti, politici e personalità di ambiti professionali diversi.
Due temi sono stati affrontati dalle scuole medie (Il razzismo è un problema reale in Svizzera? Si dovrebbe eliminare il canone Radio-Tv?), e altri due temi saranno dibattuti lunedì prossimo, 10 febbraio, dai ragazzi delle scuole medie superiori (Si deve sostenere l’iniziativa popolare federale “Contro l’esportazione di armi in Paesi teatro di guerre civili”? Si deve ridurre l’offerta Radio TV in lingua italiana a un canale televisivo e a 2 canali radio?)
Il responsabile del progetto, Chino Sonzogni, si è detto particolarmente soddisfatto di questa prima giornata: "Nel 2010 eravamo agli inizi, e abbiamo avuto 3 scuole partecipanti al concorso. Quest'anno ben 15. Oggi dobbiamo limitare le iscrizioni, mentre una volta le accettavamo tutte".
CSI 18.00 del 3.2.2020 - L'intervista ai giovani Martina e Manuel
RSI Info 03.02.2020, 18:19
«La gioventù dibatte» è un progetto di educazione civica e alla cittadinanza che propone forme di partecipazione concreta, educando i giovani al dibattito, strumento essenziale della democrazia.
Scopri di più su www.gioventudibatte.ch
Lezioni di contraddittorio
Il Quotidiano 03.02.2020, 20:00