Ultimo giorno di lavoro per il giudice Mauro Mini. Il presidente della Corte dei reclami penali ha infatti deciso di andare in pensione. Una carriera, la sua, interamente dedicata alla giustizia penale. Prima come avvocato, impegnato in molti casi importanti; dal crac della Finagest al Ticinogate. Poi, dal marzo del 2004, come presidente dell’attuale Corte dei reclami penali. Di cose, insomma, ne ha viste cambiare parecchie: "Il mondo dell'avvocatura sta cambiando, c'è una maggior concentrazione e una maggior specializzazione. Questo anche per i magistrati, il che vuol dire che devono avere una capacità maggiore di affrontare i problemi e una professionalizzazione accresciuta".
Di qui l’importanza della formazione, tema a lui molto caro, essendo da sempre attivo anche nell’insegnamento. Alla SUPSI, dove presiede il Centro di competenze tributarie, ha creato il Master in diritto economico e business crime: "La formazione di base oggi non è più sufficiente nella professione. Quel fenomeno di maggiore specializzazione comporta agli avvocati e ai magistrati di fare una post formazione continua per stare al passo".
Maggiore professionalità, anche nell’organizzazione della giustizia, per la quale Mini chiede da tempo maggiore indipendenza: "Il Ministero pubblico, come il Tribunale penale, sono due autorità che sono cresciute molte anche a livello numerico. La gestione richiede una maggior professionalizzazione, quasi aziendale. Per far questo è necessario che gli uffici presidenziali abbiano delle competenze organizzative".
Due, secondo Mauro Mini, i fenomeni che oggi preoccupano di più: "Preoccupa la violenza crescente e gratuita sulle donne e in generale sulle persone. Un altro fenomeno sono i reati finanziari, che sempre di più evolvono su un aspetto informatico, che rende sempre più complicato perseguirli e condannarli".
Mini non è uno che in pensione rischierà di annoiarsi. Le attività, a cominciare da quelle che già da anni lo vedono impegnato nel settore del no-profit, non gli mancheranno. Sarà semmai la sua figura a mancare alla giustizia ticinese. Mini ha voluto dare qualche consiglio per le nuove generazioni: "Essere curiosi e di cercare sempre delle fonti che stimolino l'apprendimento".