La proclamazione dei vincitori della nona edizione del Premio di Giornalismo della Svizzera Italiana si è svolta sabato sera al LAC di Lugano alla presenza del Consigliere di Stato Manuele Bertoli e di numerosi ospiti tra cui Marco Travaglio, direttore della testata italiana Il Fatto Quotidiano (ascolta le sue considerazioni sul nuovo ministro degli esteri italiano Di Maio e sul futuro del giornalismo).
Il Premio, fondato nel 2001 e a cadenza biennale, intende promuovere il giornalismo di qualità espresso da tutti gli strumenti e modalità che oggi caratterizzano questa professione. Nove i premi attribuiti in sei categorie: Stampa scritta, Televisione, Radio, Online, Fotografia e "Giornalisti di domani".
Per la Stampa scritta premio e menzione a due articoli del Corriere del Ticino: "L'identità rubata dei bambini adottati" di Anna Riva (pubblicato il 23 luglio 2018), che attenta ai risvolti psicologici del tema ha indagato sulle adozioni di minori dello Sri Lanka in Svizzera e più in generale in Europa negli anni ’80 del secolo scorso, evidenziando casi di pratiche illecite e documenti falsificati, e "L'inferno dei rifugiati eritrei che più nessuno accoglie" di Filippo Rossi (pubblicato il 2 ottobre 2017), che tratta il tema di quei profughi eritrei e sudanesi che lo Stato di Israele dirotta verso Ruanda e Uganda.
Vince per la categoria Televisione il reportage di Falò RSI: "43. Il Ponte spezzato" di Philippe Blanc, che con estrema accuratezza racconta la tragedia avvenuta a Genova il 14 agosto del 2018 e indaga sulle cause che portarono al crollo del Ponte Morandi e alla morte di 43 persone (clicca qui per rivedere il reportage).
La categoria Radio, anche questa con un solo vincitore, ha premiato Alessandro Tini con il servizio "La morte era dietro di me" che fissa un'eccezionale fotografia sonora della tragedia di Bondo del 2017. Il servizio è stato trasmesso alle Cronache regionali della Svizzera italiana (Rete Uno) e anche sulle onde della RTR, Radio Retoromancia (clicca qui).
Giorgia von Niederhäusern con "Sogni cari", servizio pubblicato su Cooperazione e che porta alla scoperta degli aspetti in ombra della professione del pilota si è aggiudicata il premio per l'Online. Una menzione speciale è stata conferita al servizio multimediale "La storia di Tap, un gasdotto svizzero" di Elena Boromeo, Thomas Paggini e Jona Mantovan pubblicato su RSINews (clicca qui per vedere il servizio).
Tra i giovanissimi "Giornalisti di domani" ha ricevuto una menzione l'articolo "Fast food: solo malsano?" di Rachele Alice Bonalanza pubblicato su L'Universo, in cui analizza anche dal punto di vista storico il significato di "fast food", prendendo le distanze dal significato negativo attribuito in genere al termine.
E da ultimo, ma non per questo meno importante, il premio per la Fotografia è stato vinto per la cronaca da Samuel Golay con un immagine che mostra il Vincitore del Pardo d'oro al Locarno Film Festival del 2017 e per lo sport da Pablo Gianinazzi con lo scatto che fissa la delusione del portiere dell'Hockey Club Lugano, dopo la Finale del Campionato svizzero persa contro lo Zurigo. Entrambi lavorano per l'agenzia Ti-Press.