Ticino e Grigioni

Pena ridotta per Bosia Mirra

Colpevole in appello solo di aiuto all'entrata e alla partenza illegale, pena ridotta da 80 a 20 aliquote sospese

  • 31.10.2019, 12:15
  • 22.11.2024, 20:48
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PP 12.00 del 31.10.2019 Il servizio di Daniela Giannini

RSI Info 31.10.2019, 13:05

  • tipress
Di: pon 

La Corte d'appello ha in parte accolto il ricorso di Lisa Bosia Mirra, condannata in primo grado nel 2017 a 80 aliquote giornaliere sospese - 8'800 franchi in tutto- e a una multa di 1'000 franchi per aver aiutato nel 2016 una ventina di profughi eritrei e siriani a entrare in Svizzera. Il processo di secondo grado si era tenuto il 10 settembre; nella sentenza del 15 ottobre la corte giudica l'imputata colpevole di aiuto all'entrata e alla partenza illegale, ma la proscioglie dall'accusa di aiuto al soggiorno illegale perché le permanenze in casa dell'ex granconsigliera, quando ci furono, furono brevissime: una notte prima di proseguire il viaggio.

La pena viene quindi ridotta a 20 aliquote da 110 franchi, sempre sospese, senza multa aggiuntiva. Lo Stato pagherà una piccola parte dei costi processuali e dovrà rifondere parte delle spese di patrocinio, ma non dovrà versare il franco di risarcimento simbolico richiesto.

La vicenda non è chiusa: Bosia Mirra ricorrerà al Tribunale federale, avendo visto riconosciuti i motivi onorevoli e lo stato di grave angustia, ma non lo stato di necessità per i rifugiati accampati a Como. La situazione in quel parco -motiva la corte- era di effettivo disagio, ma i reati contestati si verificarono quando l’emergenza era già stata presa a carico da autorità e organizzazioni di solidarietà “in modo da soddisfare le necessità fondamentali”.

Discorso a parte per i quattro eritrei accolti dopo essere stati rinvenuti a Balerna (quindi già in Ticino) da una conoscente dell’allora deputata: “Non si può certamente pretendere”, si legge nel testo della sentenza, “senza cadere in un atteggiamento ciecamente immemore dei più basilari principi di solidarietà, che dando alloggio per una notte a quattro persone spaventate e che non avevano un luogo dove rifugiarsi, Lisa Bosia Mirra abbia adottato un comportamento penalmente rilevante. Per questo episodio, dunque, l'appellante va assolta”.

"Un gesto insufficiente"

La riduzione della pena non basta, secondo Amnesty International, che ha reagito con un comunicato alla sentenza. "La Corte di Locarno ha confermato che accogliere un migrante irregolare in Svizzera per qualche giorno non è punibile. Ha inoltre confermato che non è punibile il fatto di fornire cibo a uno straniero in difficoltà, come pure offrire assistenza medica o dei consigli giuridici a un immigrante irregolare che sta per attraversare la frontiera. È un passo nella direzione giusta”, secondo Reto Rufer, lo specialista in materia di asilo dell'ONG, che deplora tuttavia la mancata applicazione dell'articolo 18, che permette di annullare la pena "quando l'autore di un atto illecito l'ha commesso per salvare terzi da gravi pericoli". Lisa Bosia Mirra, sostiene l'organizzazione, "non è una passatrice e una criminale" e non avrebbe dovuto essere perseguita.

Per saperne di più:

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