Al Laboratorium 3D di Biasca si cercano soluzioni per fronteggiare meglio gli eventi estremi come le piene e le esondazioni. Qui a Biasca l’attività è infatti focalizzata sullo studio e nella gestione dei corsi d’acqua. L’azienda però cresce e, tra nuovi posti di lavoro e grandi progetti, il laboratorio si sposterà presto a Iragna.
Il Quotidiano ha potuto visitare la struttura ed ecco che subito spunta un modello del fiume Sihl in miniatura. “L’idea – spiega il collaboratore Gioele Maddalena – è di capire come la corrente interagisce con le strutture lungo l’argine, come ad esempio degli arbusti”. Dal Canton Svitto aspettano risposte proprio anche per migliorare la sicurezza del corso d’acqua. “Ci chiedono di sviluppare un concetto che comprenda da una parte la premunizione dai pericoli, dall’altra la rinaturazione della Sihl in questo comparto, in cui il fiume è in sostanza un canale molto antropizzato”.

Il modellino del fiume Sihl
Dal 2019 in questo capannone di Biasca sono arrivati 30 progetti, a volte addirittura strappati alla concorrenza del Politecnico di Zurigo. Il lavoro non manca e continua a crescere, con l’80% del fatturato che è generato da appalti ottenuti oltre San Gottardo.
“Siamo diventati una realtà a livello svizzero – spiega alla RSI il co-titolare di Laboratorium 3D Christian Tognacca –, abbiamo quindi la possibilità di creare dei posti di lavoro per i nostri neo laureati con delle attività molto interessanti e certamente attuali”.

L'allestimento di un modello fluviale
Solo quest’anno sono stati creati tre nuovi posti di lavoro e il laboratorio impiega attualmente 13 persone con titolo accademico. “C’è una sensibilità accresciuta nei confronti dei pericoli e dei fenomeni naturali – prosegue Tognacca – e noi ci inseriamo proprio in questo contesto, rispondendo alla necessità di conoscerli sempre meglio in modo da essere preparati e affrontarli nella maniera più efficace”.

Un modello dove scorre già l'acqua
La soluzione dei problemi qui passa dalla conoscenza dei fenomeni, ecco il perché di tanta attività di ricerca applicata attraverso modelli in scala ridotta. E anche se in miniatura, un fiume richiede pur sempre spazio, che a Biasca ormai manca. “A Iragna avremo la possibilità di realizzare modelli più grandi e di averne diversi contemporaneamente”. Le attività del laboratorio si installeranno nei nuovi spazi a partire da novembre.

Chrisitan Tognacca mentre illustra i nuovi spazi a Iragna e nello specifico il luogo che sarà dedicato al modello del fiume Maggia
E la maggiore superficie e i macchinari più performanti hanno già permesso di ottenere alcuni progetti importanti. “Uno di questi riguarda il fiume Maggia, il cui modello da circa 200 metri quadri troverà posto in uno spazio apposito nel nuovo laboratorio. In questo modo potremo valutare, come ci è stato chiesto, la sicurezza del nuovo ponte di Visletto e della passerella ciclopedonale già esistente. Noi ci occuperemo della parte fluviale-morfologica studiando e ottimizzando le misure di stabilizzazione dell’alveo e delle pile” conclude Tognacca.

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