Ticino e Grigioni

Proteggere il bosco di protezione dai cervi

La sua funzione è fondamentale per salvaguardare insediamenti e vie di comunicazioni da frane e valanghe, ma la crescente minaccia degli ungulati impone misure - L’esempio di Capolago

  • Oggi, 05:52
  • Oggi, 09:58
06:21

I boschi di protezione

Il Quotidiano 23.10.2025, 19:00

Di: Il Quotidiano-Daniele Coroneo/pon 

Circa il 40% della superficie boschiva ticinese protegge direttamente infrastrutture e abitati da frane, smottamenti e valanghe, trattenendo il terreno che altrimenti potrebbe scendere a valle. Oggi però questo elemento del nostro paesaggio affronta una sfida: i danni causati dai cervi, che non sono una novità ma negli ultimi anni sono aumentati. Come sulle ripide pendici del Monte Generoso, a 900 metri di quota sopra Capolago, dove la sezione forestale del Canton Ticino ha recintato 12 aree di 40 metri per 40 ciascuna. Il Quotidiano vi si è recato giovedì.

“Quando un albero cade manca innanzitutto la protezione del suolo con la chioma, la regimazione dei deflussi (...) e con il tempo viene a mancare il rinforzo delle radici, che è un po’ l’armatura che trattiene il suolo“, ha spiegato alla RSI Adrian Oncelli, capo ufficio pianificazione forestale, selvicoltura e protezione.

“Dove abbiamo tagliato per evitare problemi di sicurezza e perché il bosco possa rinnovarsi, con la pressione del cervo è quasi impossibile far crescere un nuovo bosco”, ha aggiunto. “Quindi avvengono dei fenomeni di erosione, con accumuli di materiale a valle che possono comportare problemi per la viabilità”.

Misure protettive per la A2 dopo il maltempo del 2011

L’area è caratterizzata dalle ove, canaloni che tendono a convogliare rapidamente fango e massi verso valle. In questa zona, nel luglio del 2011, a causa del maltempo una colata aveva raggiunto l’autostrada. Da allora, accanto alla A2 il consorzio arginature ha realizzato delle opere per contenere i franamenti, ma non c’è una sicurezza al 100%. Edio Cavadini, direttore del consorzio, ha ricordato i rischi legati ai detriti, che ancora esistono: “Il 29 agosto, il 10 e il 13 settembre, la corsia di emergenza è stata chiusa per circa un’ora per poter pulire”, ricorda.

Ecco quindi che è importante intervenire non solo a valle, ma anche a monte. Le recinzioni “sono state costruite quattro anni fa per proteggere il futuro bosco dalla pressione del cervo e del camoscio. All’interno la vegetazione è rigogliosa e si trovano diverse specie, mentre all’esterno si vede che non cresce praticamente nulla”, ha spiegato ancora Oncelli.

“Rinnovazione è la chiave del bosco del futuro”, ha aggiunto Boris Pezzatti della stazione di Cadenazzo dell’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL). “In un contesto di cambiamento climatico, un bosco che non si rinnova riuscirà difficilmente ad adattarsi alle nuove condizioni. Tramite queste condizioni possiamo immaginarci di studiare le traiettorie future che il bosco potrà avere”.

La caccia non basta

Le reti si aggiungono alla caccia, volta a contenere il numero degli ungulati. “Negli ultimi anni abbiamo piani di abbattimento molto ambiziosi”, ha dichiarato il capo ufficio caccia e pesca Tiziano Putelli, “annualmente ne preleviamo circa 3’000”, su un totale di 7’000 esemplari presenti - si stima - sul territorio cantonale. Ma è un po’ il limite massimo raggiungibile con l’attività venatoria.

Per quanto generalmente “si preferisca lavorare con la rigenerazione naturale, perché le recinzioni sono molto costose da realizzare e da mantenere”, ha concluso quindi Orcelli, ne sono così sorte non solo in questa zona che sovrasta la A2 ma anche in altre parti del cantone. “Bisogna considerare che devono proteggere il bosco per alcuni decenni”, perché tanto è il tempo che occorre prima che le piante siano al sicuro dalla selvaggina.

Nei prossimi mesi, altre dieci recinzioni verranno realizzate sopra Capolago. Il costo, di 800’000 franchi, sarà coperto con i contributi del Cantone, ma anche della Città di Mendrisio, della Confederazione e delle Ferrovie federali.

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare