L'uscita di Amalia Mirante dal PS - e la prossima creazione di una nuova forza politica da lei capeggiata - si traducono in un'ulteriore frammentazione per la sinistra in Ticino. Un dato che non sorprende, per uno schieramento che ha sempre mostrato una propensione alle divisioni interne, che taluni potrebbero definire autolesionista.
Andrea Pilotti, politologo all'Università di Losanna, parla in questo senso di una costante che, storicamente, investe la sinistra a livello europeo. Quanto al cantone, "la stessa sinistra ticinese ha conosciuto diverse divisioni in passato", rammenta l'esperto. Dalla storica scissione del Partito socialista autonomo (PSA), nel clima di contestazione prodotto dal 1968, fino ad un'iniziativa in chiave socialdemocratica, alla fine degli anni '90, "con Rossano Bervini che creò il Partito liberalsocialista (PLS)": una formazione, osserva Pilotti, "le cui rivendicazioni richiamano per certi aspetti un po' anche talune rivendicazioni" dell'economista uscita dal PS.
La decisione di Amalia Mirante per la sinistra ticinese
SEIDISERA 24.11.2022, 19:15
Rispetto all'esperienza del PLS c'è però qualcosa di inedito. Nel caso di Amalia Mirante emerge infatti "una dimensione di personalizzazione molto più marcata". Un aspetto, secondo il politologo, che si configura come un elemento "piuttosto diverso rispetto alle storiche divisioni che la sinistra ticinese ha conosciuto". E a sinistra, intanto, questa personalizzazione non può che alimentare timori di un'erosione di voti, soprattutto nella corsa per il Gran Consiglio, a beneficio del nuovo partito di Mirante. Una prospettiva che Pilotti non esclude, anche per le specificità di un sistema proporzionale "che favorisce la generazione di nuovi movimenti, partiti politici, e che permette loro di avere rappresentanza politica".
Del resto, sempre nell'area progressista, si collocano già con propri eletti il Movimento per il socialismo (MPS), i comunisti e il movimento "Più donne". Ci sono poi altri fattori che incoraggiano una possibile personalizzazione, come il voto preferenziale e il peso crescente della scheda senza intestazione. Ma al di là dei consensi che potrebbero andare all'iniziativa di Mirante, che spazio potrebbe esserci in Ticino per una forza di orientamento socialdemocratico? Difficile dirlo, risponde l'esperto, ricordando però un'indagine che aveva mostrato "come vi fosse anche nell'elettorato socialista in Ticino una vicinanza alle posizioni socialdemocratiche". E sotto questo profilo, conclude, "penso che il PS stesso sia ancora in misura di parlare a questo elettorato".
Frammentazione a sinistra
Il Quotidiano 24.11.2022, 20:00