A Bellinzona il fine settimana del 15-16 ottobre è stato caratterizzato da un brulicare di persone che non hanno resistito al richiamo della rassegna d’autunno. Tanti protagonisti hanno animato il nucleo storico: dai prodotti enogastronomici al bestiame che ha sfilato per la città. Le capre e le mucche che durante l’estate hanno prodotto il formaggio d’Alpe hanno infatti "pascolato" per le vie del centro.
La stagione non è stata facile per i produttori di formaggio, ma le vendite di questo fine settimana hanno riportato un po’ i sorrisi. Qualche commerciante è dovuto persino tornare in cantina a recuperare qualche forma, vista la straordinaria richiesta: il formaggio è andato a ruba. Molti produttori hanno deciso di aumentare il prezzo dei propri prodotti, così da compensare il rincaro di gasolio e foraggi. Un piccolo aggiustamento del prezzo a sostegno delle entrate, vista anche la produzione ridotta del formaggio d’Alpe rispetto alla media delle scorse stagioni: a mancare in cantina sono circa 40 tonnellate, ma ciò che salva è la qualità.
Il clima che preoccupa ma anche il lupo. In attesa di sviluppi sul fronte della politica c’è chi non è rimasto con le mani in mano. Alcuni produttori hanno messo la recinzione in alpe. Oggi gli occhi sono tutti per i formaggi, ce n’è per tutti i gusti.