Ticino e Grigioni

Scuole elementari e dell’infanzia, meno sezioni e insegnanti

È il dato che emerge dal primo rapporto dell’Osservatorio docenti del DECS - Fabbisogno stabile per medie e medio superiore, ma con differenze tra materie: italiano e tedesco note dolenti

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Dati demografici impattano sul sistema scolastico

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Di: Spi 

Meno allievi e meno insegnanti nelle scuole elementari ticinesi nel breve e medio termine. È il dato più marcato che emerge dal primo rapporto dell’Osservatorio docenti, pubblicato lunedì dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport. L’Osservatorio era stato istituito dal DECS a fine 2024 per monitorare le dinamiche del settore educativo cantonale. Lo scorso anno 13 aspiranti docenti di italiano avevano scoperto di non avere prospettive di incarico per una riduzione inattesa del fabbisogno.

Il monitoraggio relativo al prossimo quadriennio, evidenzia tendenze significative: per la scuola dell’infanzia, si prevede una progressiva riduzione delle sezioni: -1,5 nel 2025/2026, -4 nel 2026/2027 e -6,5 nel 2027/2028. La scuola elementare registrerà un calo, definito nel comunicato stampa, “considerevole”: -19,5 sezioni e circa -20 docenti a tempo pieno nel 2025/2026, con una nuova riduzione di 16,5 sezioni nel 2027/2028, dopo una più lieve (-2 sezioni) nel 2026/2027.

Docenti di italiano in eccesso, carenza per il tedesco

Le scuole medie mostrano invece una situazione più stabile, con alcune criticità. Per l’italiano si rischia un eccesso di docenti, mentre per il tedesco potrebbe esserci carenza, soprattutto alle medie con l’introduzione della materia in prima.

Stabilità emerge anche dal fabbisogno di docenti nelle scuole medie superiori, ma con gli stessi squilibri tra materie. Da un lato il rischio di avere più docenti di quelli necessari in alcune materie, come l’italiano, dall’altro la prospettiva di carenze significative in altre discipline, come il tedesco.  

In autunno luce sui percorsi di abilitazione

Il rapporto, si legge nella nota, fornisce una base di conoscenze indispensabile per affrontare le sfide poste dall’evoluzione demografica al sistema scolastico ticinese. Analisi che però andranno integrate con “una riflessione più ampia”, che consideri anche altri elementi, come l’esigenza di garantire un’adeguata possibilità di selezione grazie a un numero sufficiente di candidati oppure il principio di regolarità dell’offerta delle formazioni da parte del DFA/ASP. I percorsi di abilitazione da aprire per il 2026/2027, rammenta la nota, saranno presentati in autunno.

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