Una condanna di due anni e mezzo di carcere interamente da espiare, oltre all’espulsione dalla Svizzera per 20 anni. È la pena decisa oggi (venerdì) per la “mente” della tentata rapina alla Posta di Canobbio del 17 febbraio scorso, un 44enne italiano - nato e cresciuto in Ticino, ma residente oltreconfine - che già nel 2018 aveva rapinato lo stesso ufficio postale ed era quindi recidivo.
I suoi due complici, un 29enne e un 37enne pure cittadini italiani, sono invece stati condannati rispettivamente a 12 mesi sospesi e a 15 mesi sospesi, in entrambi i casi per due anni, a cui si aggiunge l’espulsione dalla Svizzera per cinque anni. Nella commisurazione delle pene la corte ha accettato le proposte di pena del procuratore pubblico Simone Barca.
I tre imputati in aula hanno ammesso i fatti e, interrogati dal giudice Amos Pagnamenta sul perché abbiano deciso di compiere la rapina, hanno dato risposte che rimandano a vite difficili segnate da lavori persi, relazioni amorose complicate e problemi di tossicodipendenza.
La tentata rapina
La mattina del 17 febbraio 2024 a Canobbio, intorno alle nove del mattino, a pochi metri dalla posta arriva un’auto con targhe italiane. A bordo ci sono i tre uomini: il 37enne scende dall’auto, entra nell’ufficio postale e fa una foto alla porta d’entrata. Poi torna in macchina dove mostra lo scatto al 44enne, che voleva sapere se fosse cambiato qualcosa rispetto al 13 luglio del 2018, quando nello stesso ufficio aveva fatto irruzione per mettere a segno una rapina, per la quale era poi stato arrestato a Varese qualche settimana dopo. La precedente condanna del 2019 a due anni e 10 mesi non lo ha però dissuaso da ritentare il colpo una volta tornato in libertà.
CSI 18.00 del 31.07.2018: rapinatore di Canobbio fermato a Varese
RSI Info 31.07.2018, 20:18
I tre fanno un giro a Lugano, poi tornano a Canobbio. Dall’auto scendono il 44enne che impugna una pistola dall’apparenza autentica, caricata con quattro cartucce a salve, e il 29enne. A volto coperto entrano nell’ufficio postale, ma si accorgono che è pieno di gente. Abbandonano quindi l’idea della rapina, ma nel frattempo fuori è già arrivata la polizia che procede agli arresti.