Ticino e Grigioni

TiSin approda in Gran consiglio

Ampia discussione in Parlamento sulla controversa vicenda; ne è emersa l'intenzione di proporre un’iniziativa che impedisca anche ai CCL di scendere sotto il salario minimo

  • 22 settembre 2021, 00:51
  • 10 giugno 2023, 14:27
Immagine d'archivio

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  • ©Tipress
Di: CSI/PK/SP

È durata 2 ore e mezza la discussione generale in Gran Consiglio sulla controversa vicenda del contratto collettivo con salari al di sotto di quello legale stipulato dal sedicente sindacato TiSIn. Gli interventi si sono concentrati su come si è arrivati a quel punto, sull'entità degli stipendi ma anche su chi ha permesso che ciò accadesse.

Accettata la discussione generale quasi all'unanimità, fra i primi interventi quello del copresidente socialista Fabrizio Sirica. “C’è un nome e un cognome su tutti come responsabile politico – ha detto – ed è Boris Bignasca. Con una mano fa una cosa e dice una cosa nel suo ruolo di leghista e di capogruppo, quindi di esponente di primo piano del partito. Con l’altra, nella sua attività privata ed imprenditoriale ne fa completamente un’altra”.

Ha rincarato la dose la liberal-radicale Natalia Ferrara: “Il capogruppo e la vice-capogruppo della Lega dicono di essersi impegnati per una soluzione e poi mettono in piedi un’organizzazione per aggirarla. Questo è anche un tema di questo dibattito”.

Qualche voce dalle fila della Lega dei Ticinesi è arrivata. Una è stata di Daniele Caverzasio. "Non difendo l’indifendibile – ha affermato – quindi penso di essermi staccato in modo chiaro dal sindacato TiSin"

Ve l'avevamo detto, ha da parte sua affermato Matteo Pronzini del Movimento per il socialismo, ricordando il loro emendamento che metteva in guardia sulla deroga dei CCL. “Non approvando il nostro emendamento voi avete una responsabilità chiara di quello che sta succedendo”.

E in aula qualcuno ha anche fatto un mea culpa per non aver seguito l'MPS. Non la pensa così Lorenzo Jelmini del PPD: “hanno sbagliato quelli che pensano di fare accordi, non CCL, senza i lavoratori”.

Samantha Bourgoin dei Verdi, autori dell'iniziativa popolare sul salario minimo ha da parte sua ammonito: “non nascondiamoci dietro a un dito, noi siamo responsabili per uscire da questa situazione, noi dobbiamo agire!”.

In conclusione si è delineata l'intenzione di una maggioranza di proporre un’iniziativa che impedisca anche ai CCL di scendere sotto il salario minimo.

Alla discussione non ha partecipato il capogruppo leghista Bignasca che prima dell’inizio ha dichiarato: “si sta per parlare di un’organizzazione di cui faccio parte, lascio quindi la sala”. Sabrina Aldi, vicecapogruppo leghista in Parlemento e vicepresidente di TiSin, non ha invece partecipato alla discussione perché non è presente a questa sessione di Gran Consiglio.

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