Ticino e Grigioni

Una criminologa per ridurre il rischio di recidiva

Claudia Crivelli fa parte da gennaio dell’Ufficio dell’assistenza riabilitativa - La valutazione criminologica viene fatta a circa il 15-20% delle persone condannate e punta a capire i fattori di rischio e le risorse delle persone

  • Oggi, 05:47
  • Oggi, 07:09
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  • RSI
Di: Federica Ciommiento 

“Tanti arrivano dicendo: io non sono pericoloso, non capisco perché ho bisogno di questa valutazione”. Da gennaio, in Ticino, le persone colpevoli di un reato che presentano un rischio alto di recidiva vengono sottoposte a una perizia da parte della criminologa Claudia Crivelli. Una valutazione che ha l’obiettivo di capire quali sono i fattori di rischio che potrebbero portare la persona a commettere nuovamente un atto illegale, ma soprattutto quali sono le sue risorse che si possono mettere in campo per evitarlo.

“Le persone spesso arrivano al colloquio un po’ spaventate, un po’ curiose, spesso molto reticenti, con l’idea che il criminologo è lì per attestare una pericolosità”, spiega Crivelli ai microfoni della RSI. Quando gli si spiega che non è così, “alla fine si raccontano, perché la loro narrazione è importante per loro”.

E se durante gli incontri non ammettessero di essere colpevoli e dunque non accettassero la pena inflitta? “Quello che ribadisco sempre è che la valutazione viene fatta sulle informazioni che abbiamo a disposizione e che il colloquio non è il contesto per rimettere in discussione quello che è stato deciso da una sentenza”, risponde Crivelli, che precisa che il fatto che qualcuno neghi non significa automaticamente che sia più a rischio di ricommettere un reato, “ma il diniego ci dice tanto sulla rispondenza della persona, quindi su quello che possiamo fare con questa persona nella presa a carico”. Un esempio: “Una persona che non vede i propri comportamenti violenti, non ha magari molto senso che venga già inserita in un gruppo di parola o in un gruppo di alternative alla violenza, perché prima deve riconoscere che il suo comportamento ha una base violenta”.

Una figura che arricchisce e rende migliore la presa a carico

La criminologa è attiva all’interno dell’Ufficio dell’assistenza riabilitativa (UAR), che garantisce la presa a carico sociale delle persone che si trovano in detenzione preventiva o stanno scontando una pena, sia in carcere sia fuori. “Potremmo dire che si siamo arricchiti. Prima dell’arrivo di Claudia Crivelli si faceva comunque un lavoro intenso di presa a carico delle persone che hanno commesso un reato, ma oggigiorno abbiamo uno strumento che arricchisce la nostra consapevolezza e la nostra conoscenza delle persone e dunque che permette di definire in maniera ancora più chiara e puntuale la presa a carico necessaria”, sottolinea il capo dell’Ufficio Siva Steiner.

La valutazione criminologica viene fatta a circa il 15-20% delle persone condannate, indica Steiner. Da gennaio è in vigore una processo di esecuzione delle sanzioni dei cantoni latini (PLESORR), che ha lo scopo di armonizzare le differenti procedure, prevedendo una prima fase di triage, seguita dall’eventuale valutazione criminologica, dalla pianificazione e dalla presa a carico, prosegue Steiner. La necessità di un approfondimento criminologico viene indicata in fase di triage tenendo conto di fattori legati al reato, “come frequenza e gravità, precedenti penali e ad altri aspetti, come per esempio la presenza di turbe psichiche”.

La differenza sostanziale con l’iter dei cantoni svizzero-tedeschi è che in questi ultimi la valutazione criminologica viene effettuata unicamente sulla base della documentazione delle persone, senza incontrarle.

“Un criminologo o una criminologa sarebbero utili nella lotta alla violenza domestica”

La criminologa, o il criminologo, come figura fissa in ufficio cantonale è una novità per il Canton Ticino. Finora i riscontri, indica Steiner, sono stati positivi, sia da parte delle persone sottoposte alla valutazione, sia dagli addetti ai lavori. Ma in quali altri ambiti potrebbe essere utile questo ruolo? Secondo Steiner, nei casi di lotta alla violenza domestica. “Una valutazione criminologica permetterebbe a tutti coloro che lavorano con una persona che ha messo in atto dei comportamenti violenti in ambito domestico di poter beneficiare del miglior sostegno possibile”.

05:12
Il carcere penale cantonale La Stampa

Carceri ticinesi: una criminologa valuta la recidiva

SEIDISERA 03.11.2025, 18:00

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