Ticino e Grigioni

"Verifiche su ProCrea"

Le chiede un'associazione cattolica - La replica: "Siamo controllati". Il medico cantonale per ora non parla

  • 27 aprile 2016, 18:54
  • 7 giugno 2023, 19:34
La clinica luganese di ProCrea

La clinica luganese di ProCrea

  • procrea.co.uk

La sede svizzera di Human Life International (HLI), organizzazione cattolica con sede nel Maryland, con una lettera raccomandata datata 15 aprile chiede al medico cantonale ticinese di verificare alcune incoerenze che avrebbe riscontrato alla clinica ProCrea di Lugano.

In particolare HLI, mettendo a confronto i dati dell’Ufficio federale di statistica con quelli del registro della Società svizzera di medicina della riproduzione (FIVNAT), avrebbe dimostrato che il centro di fecondazione assistita ticinese nel 2013 avrebbe distrutto un numero di embrioni superiore di 15 volte rispetto ad altre strutture analoghe svizzere, cioè quasi la metà (44,4%) dei cicli di distruzione avvenuti nella Confederazione. Questo, sempre secondo i denuncianti, contravvenendo alle legge.

La reazione

Non si è fatta attendere la replica di ProCrea, che preannuncia il ricorso "alle sedi legali opportune". "Siamo membri della FIVNAT e regolarmente sottoposti a controlli", scrive la clinica in un comunicato. Quella dell'organizzazione statunitense "è un evidente strumentalizzazione volta a influenzare la votazione del 5 giugno sulla diagnosi preimpianto", basata non su dati certi ma su deduzioni che "approdano a conclusioni frettolose, errate e diffamatorie". Tanto più, si precisa, che la terminologia usata è sbagliata: non di embrioni si tratterebbe, ma di zigoti, lo stadio precedente delle cellule fecondate.

Il medico cantonale Giorgio Merlani, dal canto suo, contattato dalla RSI conferma la ricezione della lettera ma non prende posizione in attesa dell'esito delle verifiche.

pon/CSI

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