Un’immagine che ormai è diventata un simbolo: la lunga coda di automobili che tutte le mattine procedono a passo d’uomo lungo l’autostrada A2 da Chiasso a Lugano. Risultato? Per percorrere una trentina di chilometri di strada a volte ci vuole più di un’ora, oltre il doppio rispetto a quanto ci si impiegherebbe normalmente. Ma in Ticino la martoriata A2 nel Mendrisiotto è solo la punta dell'iceberg. Il Malcantone, l’agglomerato di Lugano, il piano di Magadino, l’entrata e l’uscita dalle città di Bellinzona e Locarno: tutte zone dove nelle ore di punta il traffico esplode e rischia puntualmente di collassare.
Una situazione esasperante per gli automobilisti e se a dirlo è addirittura chi quelle strade le amministra…beh, c’è da crederci. Rimasto a lungo fermo in coda qualche mese fa sulla A2 a Lugano, il consigliere di Stato e responsabile del dipartimento del territorio Claudio Zali aveva definito la situazione “inaccettabile”. E allora abbiamo voluto vederci chiaro e siamo saliti in auto con lui seguendolo nel suo tragitto casa-lavoro.
Ma come si spiega che puntualmente in certe ore e periodi dell’anno le strade della Svizzera italiana si intasino? Possibile che in tutti questi anni non siano state prese delle contromisure adeguate ed efficaci? E come la mettiamo con l’utilizzo dei trasporti pubblici? In tutti questi anni aumento dell’offerta, incentivi e promozioni varie non hanno contribuito a migliorare la situazione?
Tante domande alle quali abbiamo cercato di rispondere seguendo nei loro tragitti quotidiani molti comuni cittadini, che si spostano regolarmente in auto, a piedi, in bicicletta, in treno o in bus. Con una sfida “à la Patti chiari”: auto contro mezzi pubblici. Quali sono gli ostacoli più comuni da superare? Se per chi viaggia in treno e in bus c’è da fare i conti con coincidenze e ritardi, chi viaggia in auto spesso si imbatte in cantieri che mettono a dura prova la pazienza. Con corsie che si restringono, limiti di velocità che si abbassano oppure circolazione su una sola corsia regolata da agenti di sicurezza e semafori. Pensate che ogni giorno in Ticino sulle strade cantonali ci sono almeno 50 cantieri aperti contemporaneamente che d’estate si moltiplicano addirittura per 10 toccando quota 500. Senza contare quelli autostradali… e in alcuni casi rimangono aperti per anni per poche centinaia di metri di strada da rifare. Ma com’è possibile?
Per evitare questi e altri inconvenienti alcuni cittadini hanno deciso di voltare definitivamente pagina abbandonando l'automobile: con quali vantaggi? Il loro racconto nella serata di Patti chiari tutta dedicata alla (im)mobilità in Ticino con un confronto tra cittadini sull’orlo di una crisi di nervi e chi è chiamato a gestire e amministrare la rete viaria.
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