Precetti esecutivi recapitati alla persona sbagliata, pacchi lasciati davanti alla porta di casa e che poi spariscono nel nulla, raccomandate che dovrebbero essere consegnate a mano ma che poi bisogna andare a ritirare allo sportello per non parlare di lettere e pacchi inviati con la posta prioritaria ma che arrivano con giorni o a volte addirittura settimane di ritardo. Sono solo alcune delle vicende raccontate a Patti chiari da numerosi cittadini che hanno dovuto fare i conti con i più svariati disservizi postali.
E quasi sempre le loro proteste sono cadute nel vuoto, magari con le scuse della Posta ma senza spiegazioni chiare su quanto realmente accaduto e perché. Spesso ci si limita ad affermare che si tratta di casi isolati: secondo le statistiche ufficiali della Posta, il 97% delle lettere e il 95% dei pacchi viene infatti recapitato puntualmente e gli errori rappresentano l’eccezione. Ma intanto proteste e lamentele dei clienti si fanno sempre più numerose, soprattutto da quando sono stati smantellati molti uffici postali. Nella Svizzera italiana ne sono rimasti 35 mentre nel 2002 erano ancora 239. E molti sono stati trasferiti nei supermercati o nelle farmacie. Per non parlare dei dipendenti che lavorano al fronte come i postini, costretti a svolgere turni massacranti e con pochissimo tempo a disposizione per consegnare lettere e pacchi... e poi succedono i guai. Ma costa sta succedendo?
Le risposte dei vertici del gigante giallo e le proteste dei cittadini nello studio di Patti chiari.
Con noi in studio a raccontare le proprie esperienze c'erano Simone Vassalli e Giordano Biscozzo, a rappresentare la Posta Marco Scossa, e infine Graziano Pestoni, per l'Associazione difesa del servizio pubblico.