"Made in China" sotto l'albero

20 milioni di giocattoli ritirati in tutto il mondo, tutti firmati Mattel e tutti costruiti in Cina. Contenevano altissime concentrazioni di piombo. Era il 2007. 7 anni dopo com’è la situazione?

Patti Chiari ha messo i panni di Babbo Natale e ha comprato 15 giocattoli. Nei grandi magazzini, nei negozi specializzati, nei chioschi della Svizzera italiana. Dai peluches ai giochi in plastica, dalle bambole agli animaletti in legno. Quanti di questi giocattoli provengono dalla Cina? Anzi, quanti ne rimangono prodotti in Europa?

In altre parole, è possibile un Natale senza “Made in China”?

Qual è il prezzo dei giocattoli "Made in China" in termini di sicurezza? Solo tre anni fa, un’indagine era stata condotta dal laboratorio cantonale ticinese. Su 13 giocattoli in plastica, tutti acquistati nella Svizzera italiana, uno era risultato pericoloso: conteneva altissimi valori di ftalati, composti chimici che migliorano la flessibilità e la modellabilità della plastica ma anche cancerogeni, causa di mutazioni genetiche e tossici per la riproduzione. In Svizzera l’ordinanza sulla sicurezza dei giocattoli ne vieta l'utilizzo, che però è tollerato se non supera lo 0,1 % della massa.

Anche Patti chiari ha eseguito un test simile: abbiamo fatto analizzare 15 giochi comprati nella Svizzera italiana (13 prdotti in Cina e 2 in Europa) da uno dei più importanti centri per la sicurezza dei giocattoli. Il risultato della nostra inchiesta mette in evidenza gli sforzi di produttori e venditori, almeno per i giocattoli che abbiamo acquistato noi:
sono sicuri per quanto riguarda gli attuali termini di legge.

Ecco le prese di posizione sulla sicurezza dei giocattoli da loro venduti di

,

e

e un articolo del Barometrodeiprezzi.ch:

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