Odissea Pedemontana

È la prima autostrada d’Italia, e tra le prime in Europa, senza caselli. Parliamo della Pedemontana, ossia quel tratto di collegamento utilizzato dai ticinesi per raggiungere l’aeroporto di Malpensa. Qui ci si affida al nuovo sistema di esazione del pedaggio «Free Flow», costituito da un insieme di portali muniti di apparecchiatura elettronica che rileva il transito del veicolo e determina automaticamente l'importo da pagare collegandolo al numero di targa.

A dirla così sembrerebbe la perfezione, il sogno di tutti gli automobilisti. Ma avete provato a percorrerla? Ebbene, i primi ticinesi che l’hanno fatto hanno trovato una brutta sorpresa. Le loro targhe sono state immortalate dai flash, ed ora rischiano multe salate. Hanno provato a mettersi in regola, ma è peggio che andare di notte. Il sistema è complesso, lacunoso, non pensato per i residenti all’estero.

E così è scoppiata la protesta. Anche il TCS ha fatto sentire la sua voce, ma i risultati sono pochi. Patti chiari ha affrontato la sfida e vi racconta in presa diretta l’odissea pedemontana, compreso il tentativo di registrarsi attivando il cosiddetto “conto targa” per evitare le immancabili multe che potrebbero fioccare tra poco. Il risultato? Una vera e propria via crucis. Ma poi conviene davvero percorrere questo tratto di autostrada? La discussione dopo il servizio continua in studio con Renato Gazzola, portavoce del TCS per la Svizzera italiana.

Prese di posizione:

AGGIORNAMENTO di giugno 2016: Il TCS spiega come pagare il pedaggio della pedemontana, clicca qui.