L'opposizione cubana ribadisce il suo appello a scendere in piazza il prossimo 15 novembre, nonostante la proibizione delle autorità, che l'accusano di voler determinare un cambio di regime con il sostegno degli Stati Uniti.
"Abbiamo deciso di confermare la dimostrazione in modo civile e pacifico per i nostri diritti", ha annunciato su Facebook il gruppo di dibattito politico Archipiélago, che organizza la protesta. "La risposta del regime è piena di falsità, diffamazione e menzogne, si legge, e rappresenta un crimine".
"I promotori della manifestazione e i loro rappresentanti pubblici (...), hanno una chiara intenzione di promuovere un mutamento nel sistema politico a Cuba" sostiene per parte sua il governo comunista, parlando di una "provocazione" e definendo illegittime le ragioni invocate per manifestare.