Salah Abdelslam sarebbe sfuggito proprio sotto il naso della polizia appena due giorni dopo la strage di Parigi. Secondo vari media belgi, il ricercato numero uno per gli attacchi che lo scorso 13 novembre fecero ben 130 morti, si sarebbe nascosto in un mobile caricato su un veicolo durante un trasloco inscenato da alcuni complici, riuscendo poi a scappare da Molenbeek, il sobborgo di Bruxelles caratterizzato per la folta presenza di immigrati arabi dove il 16 novembre le unità speciali della polizia arrestarono diverse persone ritenute affiliate a gruppi jihadisti e coinvolte a vario titolo negli attentati.
La televisione pubblica belga RTBF, citando fonti vicine all’inchiesta, afferma che il 26enne francese si trovava in un appartamento di rue Delaunoy la notte prima del blitz. La polizia era però potuta intervenire solo la mattina perché in Belgio una legge del 1969 vieta le perquisizioni tra le 21 di sera e le 5 di mattina. Il ministro di giustizia Koen Geens, ha dal canto suo spiegato che non è possibile confermare l’effettiva presenza di Salah Abdelslam nell’abitazione sorvegliata dalle forze speciali. Non abbiamo trovato prove che indichino che si trovava in quel palazzo, ha invece affermato la procura federale.
L’imbarazzo delle autorità è comunque evidente e la vicenda rinfiamma il dibattito sull’anti-terrorismo in Belgio, già oggetto di polemiche all’indomani dagli attentati. Nel frattempo però, il ricercato numero uno in Europa è latitante da oltre un mese.
REUTERS/RG/ludoC
Ricercato numero uno
RG delle 08.00 del 17/12/2015: la corrispondenza di Tomas Miglierina
RSI Info 17.12.2015, 09:31
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