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Israele valuta l'aiuto all'Ucraina

Il premier Netanyahu conferma di "esaminare la questione" e si offre come mediatore mentre venerdì si incontreranno a Kiev Governo ucraino e vertici UE

  • 1 febbraio 2023, 09:50
  • 24 giugno 2023, 04:11
A tre anni dal primo meeting tra Zelensky e Netanyahu, quest'ultimo valuta la fornitura di armi a Kiev

A tre anni dal primo meeting tra Zelensky e Netanyahu, quest'ultimo valuta la fornitura di armi a Kiev

  • Reuters
Di: AFP/EnCa

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato mercoledì che il suo Paese sta prendendo in considerazione l'assistenza militare per Kiev. "Sì, sto sicuramente esaminando la questione", ha spiegato Netanyahu in un'intervista alla CNN quando gli è stato chiesto se Israele avesse intenzione di offrire aiuto agli ucraini Kiev, come il suo sistema di difesa Iron Dome. Netanyahu si è anche offerto di mediare, se i belligeranti e Washington glielo chiederanno.

E, pure nell’ottica del sostegno al Paese invaso da Mosca 343 giorni fa, l'Ucraina e l'Unione europea terranno venerdì un vertice a Kiev. Il Governo ucraino accoglie con favore questo "segnale forte" inviato a Mosca a quasi un anno dall'inizio dell'invasione russa. Il vertice con i 27 è un passo importante, diversi mesi dopo che Kiev ha ottenuto lo status di candidata ufficiale all'adesione all'UE. Nel suo discorso di martedì sera Zelensky si è augurato che il vertice rifletta un alto "livello di cooperazione e progressi" con l'UE. "Stiamo aspettando notizie per l'Ucraina", ha detto l’ex attore 45enne.

"Il fatto che questo vertice si tenga a Kiev è un segnale forte rivolto sia ai nostri partner, sia ai nostri nemici", aveva salutato in precedenza il primo ministro Denys Shmyhal, dicendo "aspettarsi dal vertice una valutazione intermedia positiva dei nostri sforzi per l'integrazione europea". Questi due giorni devono permettere "all'Europa di credere nella vittoria dell'Ucraina", ha insistito il premier.

Parigi offre altri obici, Kiev aspetta 120-140 tank

Un obice pesante francese Caesar nelle mani dei militari ucraini sul fronte orientale

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Dal canto suo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba spiega che l'Ucraina si aspetta "tra 120 e 140" carri armati occidentali per respingere l'esercito russo ed è la prima volta che Kiev rivela il totale di blindati moderni promessi dai suoi alleati occidentali. Va detto che il processo di consegna potrebbe richiedere mesi, secondo diverse cancellerie, a causa della necessità di organizzare la manutenzione dei carri armati in loco e l'addestramento dei soldati ucraini.

Parigi, da parte sua, ha annunciato martedì che la Francia fornirà all'Ucraina altri 12 obici Caesar da 155 mm, oltre ai 18 già consegnati. Ma questi pezzi molto precisi e mobili non hanno una portata oltre i cento chilometri di cui l'Ucraina dice di aver bisogno per distruggere le linee di rifornimento e i depositi di munizioni dei russi. In merito, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato martedì che discuterà delle esigenze di armi pesanti direttamente con Zelensky.

Intanto, il Wall Street Journal afferma che una società americana nel settore della Difesa, General Atomics, ha offerto a Kiev due droni Reaper MQ-9 per un dollaro simbolico. Le spese per il trasporto in Ucraina (pari a 10 milioni di dollari) e per la manutenzione (8 milioni all'anno) sarebbero a carico di Kiev, ha affermato il giornale.

Mercoledì media ucraini hanno reso noto, citando l'agenzia Reuters, che Washington starebbe preparando oltre due miliardi di dollari di aiuti militari per Kiev che dovrebbero includere per la prima volta missili a lungo raggio, oltre ad altre munizioni e armi. Questi contributi militari, secondo due dirigenti americani, dovrebbero essere annunciati questa settimana. Si prevede inoltre che includano attrezzature di supporto per i sistemi di difesa aerea Patriot, munizioni di precisione guidate a distanza e armi anticarro Javelin.

Esercito russo recupera terreno nel Donbass

Sul campo di battaglia le forze russe sembrano decise a riprendere l'iniziativa, dopo i rovesci dell'autunno che le hanno costrette a ritirarsi nel nord-est e nel sud del Paese. Martedì il Ministero della Difesa russo ha affermato nel suo aggiornamento quotidiano che “era stata liberata la località di Blagodatne”, nei pressi di Bakhmut, dopo un'offensiva di “unità d'assalto volontarie” supportate dall'aviazione e dall'artiglieria. "Volontari" è l'eufemismo utilizzato in Russia per definire i gruppi paramilitari - in particolare quelli del gruppo Wagner - che combattono con l'esercito del Cremlino.

Sopravvivere a Bakhmut

Telegiornale 30.01.2023, 21:00

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