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"Non riesco a respirare, sto morendo"

Forse identificata una delle donne del camion con i 39 migranti morti assiderati nell'Essex. L'ambasciata di Hanoi si rivolge alla polizia

  • 25 ottobre 2019, 22:01
  • 9 giugno 2023, 17:35
Sono saliti a quattro, venerdì, gli arresti effettuati dalla polizia britannica in relazione all'inchiesta sul camion con i 39 morti sequestrato a Grays, presso Londra

Sono saliti a quattro, venerdì, gli arresti effettuati dalla polizia britannica in relazione all'inchiesta sul camion con i 39 morti sequestrato a Grays, presso Londra

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Di: AP/ATS/mpe

L'ambasciata vietnamita in Gran Bretagna ha confermato venerdì di avere contattato la polizia per chiarire se tra i 39 morti rinvenuti nell'autoarticolato sequestrato a Grays, nell'Essex, mercoledì 23 ottobre, ci sia anche il cadavere di una giovane partita verso l'Europa in cerca di fortuna. Phan Thi Tra My, questo il nome della 26enne al centro della richiesta d'informazioni alla polizia, avrebbe scritto un drammatico SMS ai genitori proprio nei giorni in cui il contenitore frigo partito apparentemente dal porto di Varna, sul Mar Nero, viaggiava alla volta del Regno unito, via il porto belga di Zeerbrugge.

29 cadaveri trovati vicino a Londra

Telegiornale 23.10.2019, 14:30

Un drammatico SMS ai genitori

"Non riesco più a respirare, sto morendo. Scusatemi, vi voglio bene..." questo il testo del penultimo messaggio scritto alla madre. E poi ancora "Sono di Nghèn, della provincia di Ha Tinh, in Vietnam..." Dopo di che più nulla.

Nella giornata di venerdì l'inchiesta della polizia inglese ha portato a tre nuovi arresti: un 48 enne nordirlandese fermato all'aeroporto londinese di Stansted, oltre ad un uomo e una donna di 38 anni, residenti Warrington, nel Cheshire (Inghilterra), che vanno ad aggiungersi all'autista del mezzo pesante, un nordirlandese di 25 anni finito in manette da mercoledì.

Sulla stampa internazionale intanto alcuni esperti credono di poter inserire la tragedia di Grays nell'ambito dei traffici di esseri umani condotti da una banda di criminali cinesi, attiva nella regione del Fujian (sud-est della Cina) e noti con l'appellativo di "Snakeheads". Costoro infatti si sarebbero specializzati nel reclutamento di persone desiderose di lasciare il sud-est asiatico offrendo loro un passaggio in aereo e via terra verso l'Europa in cambio dell'impegno, una volta giunte a destinazione, di risarcire entro tre anni il loro debito nei confronti della "gang" (circa 40'000 franchi). Pena la minaccia di non precisate angherie nei confronti della loro famiglia.

Nei camion cui fa capo la gang cinese degli "Snakeheads" i migranti del sud-est asiatico giunti in Europa con l'aereo, sono costretti a sopportare condizioni disumane

Nei camion cui fa capo la gang cinese degli "Snakeheads" i migranti del sud-est asiatico giunti in Europa con l'aereo, sono costretti a sopportare condizioni disumane

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Gli "Snakeheads" organizzano abitualmente questi trasporti di persone che partono dalla Cina in aereo e che continuano la seconda ed ultima parte del loro viaggio verso l'Europa - anche la giovane My qualche giorno fa si trovava ancora in Francia - nei contenitori degli autoarticolati all'interno dei quali vivono per diversi giorni in condizioni disumane: senza cibo ed acqua, senza un bagno e come sembra anche nel caso del contenitore sequestrato a Grays, senz'aria.

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