Tre scenari per il Credit Suisse
Lunedì Berna svelerà le prospettive per uscire dal contenzioso fiscale con gli USA
La multa per il Credit Suisse è certa. Non si sa invece se Washington concretizzerà la minaccia di avviare una procedura penale che potrebbe portare la banca elvetica alla perdita della licenza USA. Il fisco americano vuole i nomi dei potenziali evasori a stelle e strisce. La Svizzera cosa farà?
Eveline Widmer-Schlumpf è volata in gran segreto in America per incontrare il ministro della giustizia Eric Holder. I risultati del colloquio verranno svelati lunedì alle 18 quando il Segretario di Stato per le questioni finanziarie internazionali Jacques de Watteville incontrerà a Berna la stampa.
Le prospettive che si presentano sembrano essere tre:
Il decreto d'urgenza. Il consiglio federale potrebbe emettere un'ordinaza che obblighi di fatto Credit Suisse a rivelare i nomi, bypassando il segreto bancario. È successo con UBS. Oggi come allora il fuoco di fila dei contrari non tarderebbe a farsi sentire.
La rogatoria internazionale. In questo caso Washington dovrebbe avanzare una richiesta alle autorità svizzere, attendere il via libera e sperare di avere i nomi. Una procedura che però il fisco americano esclude. Sarebbe troppo lunga e incerta.
La ratifica della doppia imposizione. Agli Stati Uniti basterebbe ratificare la legge sulla doppia imposizione già votata dalla Svizzera. Nel quadro di questo nuovo accordo esisterebbero già i presupposti per cui Washington può chiedere e ottenere quanto desidera. Ma anche qui, l’iter giudicato troppo lungo.
Tre scenari analizzati nell'edizione odierna del TG20 dall’avvocato Henri Peter, professore di diritto commerciale all'Università di Ginevra.
RED.MM