Svizzera

Troppo rumore, limiti da ridurre

Valori attuali obsoleti secondo una commissione federale, che chiede anche l'estensione del periodo considerato notturno

  • 9 December 2021, 18:26
  • 10 June 2023, 14:33
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Traffico stradale principale responsabile

Traffico stradale principale responsabile

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Di: ATS/Seidisera/pon

Malgrado diversi successi negli ultimi anni, numerose persone in Svizzera sono ancora esposte a rumori nocivi o quantomeno fastidiosi. I valori limite per le emissioni acustiche del traffico devono quindi essere adattati, sostiene la Commissione federale per la lotta contro il rumore, che in un rapporto frutto di un lavoro decennale chiede norme più severe, in particolare nei settori ferroviario e aereo. A suo avviso, le basi scientifiche utilizzate per stabilire i valori nelle norme odierne sono obsoleti. "Sono livelli vecchi di 35-40 anni e vanno perlomeno riverificati", spiega Dario Bozzolo, che nell'organo rappresenta la Svizzera italiana.

Pericolosità del rumore. Ancora sottovalutata.

SEIDISERA 09.12.2021, 19:51

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Nel documento che servirà da base di discussione per le decisioni politiche, la commissione raccomanda per il traffico stradale nelle aree abitative un valore diurno simile alla regolamentazione esistente. Di notte, bisognerebbe invece essere più severi di circa 3 decibel (dB). Per quel che riguarda i treni, nelle zone residenziali si auspica un ritocco al ribasso di 6 dB di giorno e 2 dB di notte.

L'obiettivo è quello di armonizzare la protezione, con soglie analoghe per tutti i tipi di traffico. Inoltre, si chiede che il periodo considerato notturno sia esteso e fissato dalle 22.00 alle 07.00. La raccomandazione risponde a una richiesta del Tribunale federale, che ha valutato i valori limite non sufficienti per proteggere le persone contro il rumore al mattino presto.

Ci sono importanti costi esterni relativi ai danni per la salute

Ci sono importanti costi esterni relativi ai danni per la salute

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Gli esperti sono coscienti che si renderebbero necessari interventi importanti sulle infrastrutture di trasporto. "Le misure per limitare il rumore costano molti soldi, ma costa anche non fare nulla. Uno studio recente stima a 2,8 miliardi di franchi all'anno i costi esterni per le conseguenze del rumore sulla salute in Svizzera", dice Jean-Marc Wunderli, presidente della commissione.

Ma quali sono gli interventi possibili? "Ridurre il traffico, ma questo non potrà risolvere il problema", afferma Bozzolo, poi ci sono "soluzioni più tecniche, come asfalti fonoassorbenti, pareti foniche e diminuzioni dei limiti di velocità negli abitati".

I ripari fonici, uno dei possibili interventi tecnici

I ripari fonici, uno dei possibili interventi tecnici

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Lugano fra le città più rumorose

Poche settimane fa uno studio zurighese ha messo Lugano al secondo posto fra le città più rumorose della Svizzera. Quasi l'80% delle abitazioni è confrontato a rumori sopra i 50 db. Solo a Ginevra ci sono, in percentuale, più alloggi esposti all'inquinamento acustico. Ci rimettono anche i proprietari, perché si stima che gli appartamenti in affitto costano l'1% in meno per ogni 5 decibel in più.

L'Associazione traffico e ambiente (ATA) si rammarica del fatto che i limiti diurni siano rimasti invariati e che lo schema giorno/notte non sia stato modificato. L'inquinamento acustico dovrebbe infatti essere combattuto sempre, non importa se giorno o notte, anche perché sempre più gente lavora da casa, ha sostenuto l'organizzazione. Servono quindi soluzioni efficaci, come l'abbassamento dei limiti di velocità a 30 km/h nelle località e maggiore spazio per le bici. Vicino agli aeroporti poi, sempre secondo l'ATA, il rumore deve essere abbassato notevolmente. La Lega svizzera contro il rumore dal canto suo apprezza il fatto che siano state proposte regole globalmente più severe. Tuttavia, si doveva fare di più per quel che riguarda le emissioni acustiche del traffico stradale. Quanto proposto dà l'impressione di un compromesso politico, scrive l'associazione.

In Ticino circa 100'000 persone su 360'000 abitanti son disturbate dalle strade soprattutto, ma anche da ferrovie, cave, cantieri ed elicotteri. "Siamo molto preoccupati", ammette Roberto Tettamanti, dell'ufficio ticinese della prevenzione dei rumori. Si interviene in particolare "alla fonte o sulla linea di propagazione". Negli anni si sono fatti investimenti, per la sola rete cantonale si stimano a 15-20 milioni di franchi annui.

ATA vuole di più

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