Svizzera

Untori, “pronti alle vie legali”

A dirlo il medico cantonale di Soletta, dopo i contagi provocati da due persone in isolamento e testate positive – La giurista: “Risarcire anche i danni economici”

  • 8 luglio 2020, 22:57
  • 12 giugno 2023, 13:53

Le responsabilità degli "untori"

Telegiornale 08.07.2020, 22:00

Di: TG/dielle

"Non intendiamo tollerare che qualcuno non rispetti la quarantena e l’isolamento. Nel caso di non rispetto delle misure siamo pronti ad adire le vie legali." Parola di Lukas Fenner, medico cantonale di Soletta. Anche qui infatti la mancanza di disciplina ha avuto delle conseguenze drastiche: centinaia di persone sono in quarantena e alcuni locali sono di nuovo chiusi.

Nel caso specifico la minaccia è rivolta contro due untori: 10 giorni fa una giovane donna ha infatti festeggiato tutta la notte nella discoteca Parktheater di Grenchen, pur sapendo di avere contratto il virus. Da allora 300 persone sono finite in quarantena. Si passa poi a sabato scorso, quando il proprietario del bar Baracoa sempre a Grenchen è sceso ad aiutare nel locale affollatissimo, nonostante fosse in isolamento, con tanto di risultato positivo al test.

La giurista: “Giusto utilizzare il diritto, anche per i danni economici”

Anche per Eva Maria Belser, giurista dell'Università di Friburgo e membro del gruppo di esperti che accompagna il Consiglio federale in questa crisi, non si può sottovalutare la gravità della fattispecie: "Il diritto penale -spiega ai microfoni RSI- non dovrebbe venir impiegato per punire dimostrativamente qualcuno, ma l'effetto simbolico della procedura mi sembra importante. Quello che le due persone in questione hanno fatto non è una bagatella. Sono andati in due locali dove non è possibile tenere le distanze e questo sapendo di essere contagiosi. È pericoloso e ritengo giusto che il messaggio passi anche con gli strumenti del diritto".

Al di là della questione sanitaria, il danno procurato dai due è anche materiale: per la discoteca chiusa, come per i presenti, che dovranno rimanere in quarantena senza poter lavorare. "Anche qui è pensabile che un tribunale ritenga legittima una richiesta di compensazione per il danno subito. In questo caso una persona danneggiata può fare causa, chiedendo un risarcimento quantificabile per le cure dovute ad un contagio o per la perdita di guadagno", conclude Belser.

Si tratta ad ogni modo di procedure senza precedenti, che segneranno la giurisprudenza svizzera.

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