Riduzione del 16% del consumo pro capite annuo di energia entro il 2020 e del 43% nel 2035 (il termine di paragone è il 2000): sono gli obiettivi della strategia energetica 2050 del Consiglio federale. Il relativo messaggio è stato trasmesso mercoledì al Parlamento.
Quello del Governo è un controprogetto indiretto all'iniziativa dei Verdi per l'uscita dal nucleare (centrali spente dopo 45 anni di attività). Prevede a sua volta la cessazione dell'attività dei reattori, ma senza fissare una data inderogabile.
Si intende puntare sulle fonti rinnovabili, con costi importanti. Per centrali nuove ed esistenti, il settore privato dovrebbe investire oltre 200 miliardi in 40 anni.
Per ridurre i consumi, la Confederazione aumenterebbe dal canto suo il contributo per il risanamento degli edifici, a 575 milioni annui. La tassa sul CO2 verrebbe portata a 84 franchi per tonnellata.
"La svolta è già in corso", ha detto Doris Leuthard in conferenza stampa, pur ammettendo che è difficile prevedere l'evoluzione dei prossimi anni.
RedMM
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La corrispondenza di Roberto Chiesa
RSI Info 04.09.2013, 20:11






