Come annunciato nelle scorse settimane, all’indomani dell’accordo sui frontalieri raggiunto tra Svizzera e Italia, la Lega Nord ha presentato oggi alla Camera e al Senato una mozione impegnativa per il Governo di Matteo Renzi, con cui si chiede di correggere alcuno punti dell’intesa raggiunta con la Svizzera, che cambia radicalmente il regime fiscale cui è sottoposta questa categoria di lavoratori.
In particolare vengono chieste garanzie sulla quota dei tributi versati destinata ai comuni di residenza, che finora era assicurata dai ristorni sulle imposte alla fonte.
Ma più in generale il Carroccio, che governa numerosi comuni di frontiera, intende farsi carico delle preoccupazioni degli oltre 62'000 lavoratori attivi in Ticino (e in misura minore nei Grigioni e in Vallese), finora soggetti solo alla tassazione alla fonte nella Confederazione ma che nel giro di 10 anni si vedranno aumentare le tasse per effetto delle aliquote italiane. Un aggravio stimato in 3’000 euro a testa.
L'intervista
Sulla mozione presentata dal gruppo della Lega le precisazioni del senatore Jonny Crosio, primo firmatario dell’atto parlamentare al Senato italiano.