Si profila un decreto d’accusa contro il badante polacco arrestato alla fine di maggio per avere sottratto parte dei suoi averi all’anziano del Luganese che assisteva da anni. Martedì la procuratrice pubblica Petra Canonica Alexakis ha chiuso l’inchiesta, prospettando nei suoi confronti i reati di furto e di abuso di un impianto per l’elaborazione dei dati.
Al termine del verbale conclusivo il magistrato ha inoltre disposto la scarcerazione dell’imputato, difeso dall’avvocato Roberto Rulli. L’uomo è reo confesso. Ha ammesso di avere rubato la carta di credito della vittima, e di avere effettuato una serie di prelevamenti al bancomat. Il maltolto racimolato sull’arco di due mesi ammonta a circa 20mila franchi (9mila dei quali poi recuperati dagli inquirenti).
Le verifiche svolte nelle ultime settimane hanno escluso l’ipotesi di malversazioni precedenti. Si è dunque rimasti sulle cifre accertate al momento dell’arresto, deciso dal giudice competente per scongiurare, oltre al pericolo di fuga, il rischio di inquinamento delle prove.
Badante polacco, chiusa l'inchiesta
Il Quotidiano 30.07.2020, 21:30