Ticino e Grigioni

Kering, niente indagine

Il Parlamento ha rifiutato una commissione di inchiesta sui domicili fittizi dei manager, a favore solo la sinistra

  • 9 December 2019, 18:18
  • 9 June 2023, 17:29

CSI del 09.12.2019 - la diretta di Alessandro Broggini e Amanda Pfändler

RSI Ticino e Grigioni 09.12.2019, 19:17

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Di: CSI-Pfändler-Broggini/dielle

Non ci sarà una commissione parlamentare d'inchiesta sulle residenze fittizie dei manager del Gruppo Kering. Per la maggioranza del Gran Consiglio non ci sono infatti i presupposti per dar seguito alla richiesta avanzata dal Movimento per il socialismo, sostenuta solo dall’area rossoverde con un rapporto di minoranza redatto dal capogruppo socialista Ivo Durisch (57 voti contrari, 25 favorevoli).

Alla base della richiesta vi era il caso dei manager della multinazionale della moda, una quarantina secondo le autorità italiane, che avrebbero beneficiato dello statuto di globalista senza averne diritto, poiché non hanno mai davvero vissuto nel cantone. Non hanno quindi pagato le tasse che avrebbero dovuto in Italia, ma per la maggioranza ne hanno semmai pagate in eccesso in Ticino e non ci sono quindi stati danni per il Cantone. “Abbiamo concluso – ha spiegato il relatore di maggioranza Michele Guerra – che la portata istituzionale degli eventi non fosse data e che le autorità hanno svolto e svolgono il proprio compito fino in fondo, secondo le proprie disposizioni, meccanismi e mezzi”.

Nonostante secondo Guerra qualche imperfezione ci sia stata, l'Amministrazione cantonale ha quindi fatto quel che doveva e poteva. Una tesi sostenuta, oltre che dalla Lega, anche da Plr, Ppd e Udc.

Di parere opposto Matteo Pronzini, secondo il quale l'inchiesta della Guardia di finanza italiana, sfociata in una maximulta da 1,25 miliardi di Euro per Kering, aveva evidenziato l'esistenza di una stabile organizzazione occulta, allo scopo di evadere le tasse in Italia, costituita dalla Luxury Goods International di Cadempino. “Stranamente – ha dichiarato il deputato del MPS – le autorità preposte ai controlli non si sono mai accorte di nulla, anche se il direttore del DI Norman Gobbi ha assicurato che i controlli sui manager sono stati regolarmente eseguiti. E non stiamo parlando di 1-2 persone, ma di una quarantina di alti quadri”.

Il Gran Consiglio riprenderà la propria attività eccezionalmente già martedì mattina alle nove, quando verrà discusso il preventivo, mentre per il destino dell'iniziativa sul salario minimo bisognerà attendere fino a mercoledì.

Gran Consiglio ticinese: la seduta del 9.12.2019

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