Ticino e Grigioni

Medici sul chi vive in Ticino

Christian Garzoni: "Preoccupano gli assembramenti" - Giorgio Merlani: "Situazione seria, rispettate norme di igiene e distanza sociale"

  • 28 June 2020, 18:05
  • 10 June 2023, 00:20
  • COVID-19

CSI 18.00 del 28.06.20: Seconda ondata, medici sul chi vive - Il servizio di Francesca Calcagno

RSI Ticino e Grigioni 28.06.2020, 20:12

  • ©Ti-Press/Pablo Gianinazzi
Di: CSI 18.00/Diem

L'aumento dei contagi registrato in Svizzera, dove si è passati da 96 tamponi positivi alla settimana di inizio giugno ai 311 attuali, preoccupa i medici. Un sentimento condiviso anche in Ticino anche se il numero delle infezioni totali registrate dall'inizio della pandemia è fermo a 3'327 da venerdì. Domani si saprà quale è stata l'evoluzione durante il weekend perché i dati (da qualche settimana) non vengono più aggiornati il sabato, la domenica e i giorni festivi (come fanno anche i Grigioni).

"Abbiamo preso atto di un modesto, tuttavia costante e continuo aumento di nuove infezioni in Svizzera, con focolai in vari cantoni. Come già avuto occasione di ribadire a più riprese, il virus non è scomparso e la sua diffusione tra la popolazione dipende dal rispetto delle norme, dalla mobilità aumentata e dalle aperture adottate. Seppur non vi sia motivo di allarme al momento attuale, la situazione è seria e viene monitorizzata, e deve motivare tutti a tenere alta la guardia", sottolinea il medico cantonale Giorgio Merlani in una presa di posizione scritta sull'evoluzione della situazione inviata alla RSI. La popolazione viene pertanto richiamata a rispettare le norme accresciute di igiene e della distanza sociale che, nota il medico cantonale "recentemente" sono state "un po' trascurate nel solco dell'entusiasmo estivo e delle progressive riaperture".

Un richiamo all'ordine condiviso dallo specialista in malattie infettive Christian Garzoni che, in un messaggio su Twitter, si è detto preoccupato "meno per il Ticino, molto per la Svizzera tedesca e romanda". Invitando anche a evitare viaggi inutili, il direttore sanitario della Clinica Moncucco si è unito agli altri esperti che invitano all'uso generale delle mascherine. Una raccomandazione che domenica è giunta anche dal presidente della task force scientifica Swiss Covid 19 istituita dal Consiglio federale Matthias Egger spiegando di ritenerla indispensabile nei trasporti pubblici e in tutti i luoghi dove non è possibile tracciare i contatti.

Una domenica da tutto esaurito al lido di Capolago

Una domenica da tutto esaurito anche al lido di Capolago dove i presenti possono essere al massimo 70 per il coronavirus

  • ©Ti-Press/Davide Agosta

Ticino isola felice

"Abbiamo tre situazioni palesemente a rischio: una diminuzione dell'attenzione del singolo, un uso insufficiente della mascherina e cominciamo ad avere casi importati dall'estero per lavoro", spiega alla RSI Christian Garzoni alla luce del fatto che il tasso di contagio è tornato sopra il valore 1 in Svizzera. La situazione più preoccupante in questo momento è però rappresentata da un altro fattore: gli assembramenti. "Sono l'aspetto che fa più paura. Abbiamo visto a Zurigo, basta una persona positiva in una discoteca e di colpo diventano 300. Quindi sono preoccupato", sottolinea il medico membro della task force cantonale che descrive il Ticino come "isola felice", mentre il resto del paese non può essere considerato tale. "In Ticino abbiamo pochissimi casi – afferma -, ma non dobbiamo perdere le posizioni che abbiamo guadagnato con molta fatica".

Clinica Moncucco

Il reparto di cure intense della Clinica Moncucco

  • Ti-Press

Pronti in caso di seconda ondata

Il rischio di una seconda ondata è sempre presente. Se dovesse arrivare, assicura Christian Garzoni, il Ticino non sarà colto impreparato. "Ci si lavora da mesi: le strutture sanitarie sono pronte e il cantone ha dei piani di intervento per affrontare le varie situazioni. Però moltissimo si basa sulla responsabilità individuale. L'obiettivo – sottolinea – è di evitare a tutti i costi il lockdown. Ognuno di noi deve fare la sua parte rispettando le norme ed utilizzando l'app SwissCovid. Affinché sia efficace deve averla il 60-70% della popolazione".

Ti potrebbe interessare