Per i pescatori ticinesi si annuncia un anno all'insegna del dibattito su nuove misure per limitare il pescato, e questo a causa degli effetti negativi dei cambiamenti climatici sulla fauna ittica. Il discorso è stato rilanciato sabato dal presidente della Ceresiana, Maurizio Costa, ed è stato accolto favorevolmente dal direttore del dipartimento Claudio Zali.
"Le carte ittiche del Cantone saranno pronte probabilmente entro settembre", ha spiegato ai microfoni RSI il presidente della Federazione ticinese acquicoltura e pesca, Urs Luchinger, "e indicheranno, fiume per fiume, gli eventuali deficit e le misure correttive".
Nuovi strumenti quindi, per una nuova strategia. Non entrano però nel tema i laghetti alpini ne i grandi laghi. Sotto la lente, quindi, soprattutto i fiumi e i loro tratti finali, con poca portata e quindi dove gli effetti del riscaldamento climatico sono più evidenti.
Per Luchinger inoltre misure minime differenziate, più che un inasprimento del limite di catture. "Con la misura minima noi proteggiamo i riproduttori", aggiunge Luchinger.
Ecopesca
Il Quotidiano 13.01.2020, 20:00