Le ricerche degli internauti generano più di 30 franchi all'anno per persona in pubblicità e il 95% di questi ricavi, in Svizzera, finiscono nelle tasche di Google.
Ma esistono altri motori di ricerca che si propongono come alternativa con qualcosa in più, come DuckDuckGo o Qwant, che promettono di proteggere i dati personali degli utenti.
Altri presentano invece un lato solidale: Lilo, ad esempio, finanzia i progetti scelti da chi lo utilizza, nel campo della salute, dell’educazione o nel sociale. Ecosia usa invece l'80% dei suoi ricavi per salvare la foresta amazzonica e piantare milioni di alberi in diverse zone del mondo.