Scade oggi il termine fissato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump per stringere accordi con tutti quei paesi ai quali ad aprile aveva promesso grossi dazi. Quasi a sorpresa però, due giorni fa l’amministrazione americana ha deciso di rinviare al 1° agosto l’entrata in vigore di tali dazi con una serie di “lettere” ai governi stranieri. Come leggere dunque quest’ultima mossa della guerra commerciale? Anche e soprattutto alla luce dei circa 24 miliardi di dollari “incassati” da Washington (secondo il “Financial Times”) nel primo mese intero in cui è entrata in vigore la tariffa globale del 10%. Lo chiediamo al giornalista economico Gianfranco Fabi.
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