Blu come un'arancia

L’esule illustre. Ignazio Silone a Zurigo

di Mattia Lento

  • 24 settembre 2018, 18:50
Ignazio Silone

Ignazio Silone

  • Keystone

BLU COME UN’ARANCIA
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La carriera letteraria di Ignazio Silone è legata indissolubilmente alla Svizzera e, in particolare, alla città di Zurigo. A causa della sua militanza comunista, Silone è costretto infatti a rifugiarsi in Svizzera a partire dalla fine degli anni Venti. Dopo brevi soggiorni in Ticino e nei Grigioni, si stabilisce definitivamente a Zurigo. Inizia qui la sua carriera letteraria: nel 1933 pubblica in traduzione tedesca il suo romanzo più famoso, “Fontamara”, che verrà tradotto in diverse lingue e darà notorietà internazionale allo scrittore.

Giunto in Svizzera, Silone si allontana dal Partito Comunista d'Italia e sposa la causa socialdemocratica. Nel frattempo, la sua opposizione al fascismo continua ad alimentare la sua produzione letteraria: nel 1934 pubblica "Der Fascismus. Seine Entstehung und seine Entwicklung" e nel 1938 "Die Schule der Diktatoren". È del 1937, invece, il suo secondo romanzo, "Pane e vino", che racconta le vicende dell'antifascista borghese Pietro Spina.

Con lo scoppio della guerra, Silone accetta l'invito di assumere la guida del Centro estero del Partito socialista italiano, trasferito dalla Francia a Zurigo. Con questa scelta, Silone ritorna alla vita politica attiva, attirando su di sé le attenzioni delle autorità elvetiche, che vietavano ai rifugiati attività di carattere politico. A causa della sua militanza, Silone finisce in carcere nel 1942, anno della pubblicazione del suo terzo romanzo, ”Il seme sotto la neve", edito in italiano da una piccola casa editrice che aveva contribuito lui stesso a fondare, le Nuove Edizioni di Capolago.

In una situazione di non completa libertà, Silone continuò la sua battaglia contro il fascismo dalle pagine de "L'Avvenire dei lavoratori", il foglio socialista di lingua italiana con sede a Zurigo, tuttora punto di riferimento per l'emigrazione italiana in Svizzera e all'estero. Sul finire della guerra, nel 1944, Silone torna in Italia e continua con successo la sua carriera letteraria.

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