GERONIMO FILOSOFIA,
- Martedì 6 maggio 2014 - ore 11:35
- REPLICA: il giorno stesso - ore 23:33 e sabato ore 09:00
Cosa significa comprendere la fotografia e le sue immagini, dal punto di vista filosofico?
Perché fra tutte le forme d’arte visuale, la fotografia è quella che, rispetto alla sua diffusione socioculturale, ha goduto di minor successo in ambito teorico? Questi gli interrogativi alla base della trasmissione odierna, cui rispondono Maurizio Guerri, che insegna Filosofia contemporanea e Storia della comunicazione sociale presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, e Francesco Parisi, docente di Storia e tecnica del linguaggio fotografico e Cinema e fotografia presso l’Università degli Studi di Messina. Autori, fra l’altro, del volume Filosofia della fotografia, Raffaello Cortina Editore, che presenta per la prima volta in lingua italiana anche un’ampia antologia di testi di Baudrillard, Benjamin, Bloch, McLuhan, Moholy-Nagy, con l’obiettivo di raccogliere riflessioni sull’immagine fotografica soprattutto in relazione alle dinamiche socioculturali che ne hanno determinato l’affermazione. Guerri e Parisi evidenziano come la fotografia costituisca tuttora una questione fondamentale a livello conoscitivo, estetico, etico, politico e dunque filosofico per l’uomo contemporaneo. E osservano che se l’avvento del digitale ha segnato un notevole cambiamento nell’ambito della produzione d’immagini, la fotografia resta un passaggio imprescindibile per chiunque si interroghi sul senso delle immagini e la funzione dello sguardo dell’osservatore contemporaneo. Senza dimenticare che un nuovo movimento del sapere, portato dalla fotografia, può trasformarsi anche in un “orientamento etico”, non solo su come rapportarsi al dispositivo delle immagini, ma anche su che cosa fare della propria storia e della propria libertà.