Geronimo filosofia
Martedì 06 dicembre 2016 alle 11:35
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La guerra e la Resistenza, le notti nelle “piòle” [osterie] torinesi per celebrare la «frase giusta» nelle traduzioni per Einaudi, i consigli e le domande che spesso viaggiano tra Torino e Londra, i discorsi sulla fede. Un’amicizia durata una vita quella tra Franco Ferrarotti e lo scrittore e direttore editoriale Cesare Pavese, che il sociologo italiano definisce «mio fratello maggiore» nel libro “Al santuario con Pavese. Storia di un’amicizia”, recentemente pubblicato dalle Edizioni Dehoniane Bologna.
Ferrarotti, professore emerito di Sociologia all’Università di Roma «La Sapienza», è tra i fondatori, a Ginevra, del Consiglio dei Comuni d’Europa, ed ha la responsabilità della divisione “Facteurs sociaux” dell’OCSE. In questo libro, attraverso la narrazione della sua amicizia con Pavese, esalta l’importanza dell’amicizia nella vita, dettandone le peculiarità per giungere ad un’etica dell’amicizia. E questo viene da lui esemplificato attraverso altre amicizie con personaggi di spicco del panorama intellettuale italiano del Novecento, tra cui Adriano Olivetti, lo scrittore e filosofo Felice Balbo, lo storico della filosofia Nicola Abbagnano. Ma è soprattutto a Cesare Pavese che Franco Ferrarotti dedica questo prezioso libretto. Un’amicizia che a poco a poco andava verso la fraternità («come tutte le vere amicizie», nota Ferrarotti). Un’amicizia dunque che si alimenta di ammirazione intellettuale e concretezza, di dialoghi e di silenzi, ma anche di insolite proposte.
E poi il suicidio. Ferrarotti rivela in trasmissione che «Pavese mi aveva parlato spesso del suo suicidio». E, ancora, il rammarico: «Credo di essere stata l’ultima persona a cui Pavese ha telefonato prima di suicidarsi. Non mi ha trovato, ero a Venezia»
APPROFONDIMENTO BIBLIOGRAFICO
La domanda sulla necessità dell’amicizia risale ad Aristotele, interprete di una serie di esigenze del suo tempo. Per una trattazione generale sull’amicizia e in particolare sull’amicizia come “forma etica” dell’amore, utile è il volume di Norberto Galli “L’amicizia dono per tutte le età”, edito da Vita e Pensiero, secondo cui l’amicizia nasce e si struttura nella libertà ed eticità.
Per approfondire poi le tematiche trattate nel dialogo con Franco Ferrarotti, in occasione della pubblicazione del suo libro “Al Santuario con Pavese. Storia di un’amicizia”, recentemente pubblicato dalle Edizioni Dehoniane Bologna, interessante è un altro libro del sociologo italiano “La concreta utopia di Adriano Olivetti”, a cui si è appena accennato nell’intervista, anche questo pubblicato nelle Edizioni Dehoniane.
Infine un altro importante volume di Ferrarotti è “L’empatia creatrice”, Armando Editore, in cui l’autore – partendo dal “Fedro” di Platone e dal “Laelius de amicitia” di Cicerone – sviluppa l’arricchimento reciproco tra “ego” e “alter”, tra l’io e l’altro, che si crea nell’amicizia, e che non deve mai essere dettato dall’idea di tornaconto, ma che si deve realizzare come assonanza interiore e profonda, che resta misteriosa.