La violenza è una malattia congenita dei monoteismi? Il rapporto tra religione e violenza è un tema importante. L’Antico Testamento contiene molte pagine violente che da sempre disorientano i Cristiani: pagine in cui si invoca la morte dei nemici, in cui Dio stesso ordina lo sterminio di interi popoli. Spesso si tratta della rilettura in chiave teologico-sapienziale di momenti cruciali della storia di Israele.
È conciliabile l’amore predicato da Gesù – amore universale, senza limiti né condizioni, fino al nemico – con l’uso nella preghiera, per esempio, del Salterio che contiene frequenti richieste di vendetta? Perché Dio ha tollerato, e talvolta avallato, tanta violenza nella Bibbia? È possibile che nei testi sacri comuni ad ebrei e cristiani – e anche nell'Islam - ci siano tratti di quel fondamentalismo che una lettura esclusivamente letterale utilizza per giustificare un atteggiamento aggressivo nei confronti di chi non appartiene alla propria fede?
Ne parliamo con Monsignor Azzolino Chiappini, Pro-Rettore della Facoltà di Teologia di Lugano e Professore emerito di Teologia fondamentale, e con Massimo Campanini, fine storico del Vicino Oriente arabo contemporaneo, già docente di Civiltà islamica alla Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele.