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L’architetto va alla guerra

di Mariarosa Mancuso

  • 14.12.2016, 12:35
Gianni Biondillo

Gianni Biondillo

  • Paolo Pegorari

Geronimo libri
Mercoledì 14 dicembre 2016 alle 11:35
Replica alle 23:33

Gli intellettuali sono pacifisti. Oggi lo diamo per scontato. Non è sempre stato così. Non erano pacifisti i “war poets”, poeti inglesi che partirono per la prima guerra mondiale. E tornarono sconvolti dalla vita in trincea, come Wilfred Owen e Sigfried Sassoon.

Non erano pacifisti gli intellettuali italiani che si arruolarono nel battaglione degli Artisti Volontari. Li racconta - nel loro eroismo futurista e marinettiano prima, nelle carneficine del Carso e dell’altopiano di Asiago poi - Gianni Biondillo nel suo ultimo romanzo. Con un titolo rubato a Giuseppe Ungaretti - Come sugli alberi le foglie - esce da Guanda.

Al centro, la figura di Antonio Sant’Elia, architetto nato a Como che sognava - e disegnò - una Città Nuova. La città che Milano, all’inizio del 900, era avviata a diventare: c’era perfino un ristorante automatico. Morì giovanissimo in trincea, esattamente cento anni fa. Fu sepolto nel cimitero di guerra che aveva disegnato.

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