Geronimo storia
Lunedì 20 febbraio 2017 alle 11:35
Replica alle 23:33
Replica domenica 26 febbraio 2017 alle 08:35
Di sé diceva di essere “uno scoiattolo curioso”. Il suo nome è certamente poco noto, salvo a una stretta cerchia di studiosi del Medioevo. Eppure Opicino de Canistris (1296-1352) è un personaggio geniale. Di lui sono in particolare conservati due codici Vaticani, in tutto 87 fogli cartacei e 27 pergamene, che ne fanno un personaggio del tutto singolare: un po’ artista, un po’ filosofo, cartografo, pensatore. Forse anche affetto dalla malattia mentale, da deliri e visioni. Sta di fatto che questo chierico, al servizio della corte papale di Avignone, ha lasciato documenti originali e affascinanti scrivendo e disegnando fogli su fogli, recto verso, con mappe, rappresentazioni di animali, ritratti di umani, storie, testi inseriti in labirintici cerchi concentrici, come quelli autobiografici. Perché interessarsi a questo personaggio minore nell’epoca di Dante, Petrarca e delle lotte tra papato e impero? Proprio perché quell’affascinate produzione grafica ci racconta qualcosa di quell’epoca. In modo singolare e intrigante, come racconta a Roberto Antonini la professoressa Mariateresa Fumagalli coautrice con Roberto Limonta di “Volando sul mondo. Opicino de Canistris (1296-1352)", pubblicato da Archinto.