John McLaughlin: chitarre
Gary Husband: tastiere, percussioni
Etienne Mbappé: basso
Ranjit Barot: batteria
Una collaborazione Centro Culturale Chiasso - RSI Rete Due
John McLaughlin è certamente tra i grandi chitarristi del jazz e della fusion venuti alla ribalta con la fine degli anni ’60. Nato nel 1942 a Doncaster (Yorkshire), si fa conoscere sulla fervida scena rock-blues londinese degli anni Sessanta suonando con Alexis Korner, Graham Bond, Brian Auger. Il suo interesse si indirizza poi verso il jazz e le musiche improvvisate, concretizzandosi con un album - il leggendario Extrapolation, realizzato nel 1969 insieme al sassofonista John Surman - che lo proietta immediatamente tra i protagonisti della nuova scena jazz. Attraverso il batterista Tony Williams, che lo vuole nel suo gruppo Lifetime, approda alla corte di Miles Davis con il quale collabora per album storici quali In a silent way, Bitches Brew, Jack Johnson. Un nuovo genere è nato, si chiamerà jazz-rock, fusion o jazz elettrico. Poco importa la denominazione, John McLaughlin è fra i protagonisti di questa rivoluzione che si completerà con la fondazione della Mahavishnu Orchestra, il suo gruppo più celebre. Divenuto seguace del guru Sri Chinmoy – Mahavishnu è il suo nome mistico - la svolta lo vede registrare un onirico tributo a John Coltrane Love, Devotion & Surrender assieme a “Devadip” Carlos Santana. L’attenzione alla spiritualità, ma anche alla musica indiana, è confermata dal successivo connubio con il gruppo Shakti.
Gli anni Ottanta vedono McLaughlin conseguire un grande successo commerciale con l’album Friday Night in San Francisco realizzato in trio con Paco de Lucia e Al Di Meola, una partnership che verrà riproposta più volte. Ritorna a collaborare con Miles Davis in sala d’incisione (per i dischi You’re under arrest e Aura) mentre negli anni Novanta, insieme al batterista Elvin Jones, omaggerà dapprima Bill Evans con l’album Time Remembered e in seguito John Coltrane con After the Rain. Nel successivo disco The promise sarà invece affiancato da Jeff Beck, altro asso della chitarra elettrica.
All’inizio del nuovo Millennio si registra la ripresa del suo progetto Shakti in contrapposizione alla fusion proposta con un sestetto con moderni jazzisti quali il sassofonista Gary Thomas e il batterista Dennis Chambers. The 4th Dimension è il suo ultimo progetto in ordine di tempo, un quartetto ben assortito che ha debuttato con il disco To the One (2010) e che ora concede il bis con l’appena pubblicato Now Here This.
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