Il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo festeggia i suoi 60 anni nell’anno in cui le due città lombarde sono nominate Capitale italiana della Cultura. Dal 22 aprile al 16 giugno gli ottantotto tasti tornano ad essere protagonisti assoluti di un programma a tema dal titolo "Novecento Suite vol. 2 - L’Anti Avanguardia". Un percorso tematico sulla seconda parte di Novecento Suite - tratto fondamentale dell’identità del Festival Pianistico - dedicato all’Anti Avanguardia, ricerca da parte di autori che nel XXI secolo hanno saputo parlare un linguaggio contemporaneo, spesso ostracizzati dalla critica militante, ma di cui tempo e uditorio hanno decretato il successo. Tra questi i russi Rachmaninov, Šostakovič, Prokof’ev, Schnittke e Kapustin, ma anche gli americani Bernstein, Adams e Rzewski. Non mancano, inoltre, le contaminazioni con il mondo del cinema o le incursioni tra le pagine di grandi autori contemporanei, da Nyman fino al rock progressivo di Emerson, Lake & Palmer, e di compositori italiani dell’ultima generazione come Silvia Colasanti, Carlo Boccadoro e Nicola Campogrande. Tra gli interpreti, star del pianoforte come Mikhail Pletnev, Grigory Sokolov, Katia e Marielle Labèque, Mao Fujita e Louis Lortie, per citarne alcuni. Ce ne parla il direttore artistico Pier Carlo Orizio.
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