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Quattro grandi artisti descrivono il loro modo di sentire, e quindi di interpretare la musica del grande compositore e musicista argentino Astor Piazzolla, a cent’anni dalla sua nascita.
La musica di Astor Piazzolla è 10% tango e 90% musica contemporanea, come lui stesso ebbe a dichiarare. Grazie alla sua imponente opera, alla determinazione e a un immenso talento, il tango si è allontanato dalle milonghe ed è entrato trionfalmente nelle sale da concerto. Molti virtuosi “classici”, come Gidon Kremer e Yo Yo Ma, si sono invaghiti della musica del maestro argentino, dedicandogli concerti e incisioni discografiche. Ma quel 10% di tango autentico fa sì che affrontare la sua musica, per un esecutore classico, non sia affatto un’operazione scontata. I musicisti che frequentano altri mondi, in genere, hanno in questo una maggiore facilità, grazie a una concezione più libera e creativa insita nel loro approccio alla musica. E uno dei più grandi in assoluto al mondo è il fisarmonicista, bandoneonista e compositore francese Richard Galliano, che di Piazzolla fu grande amico. Grazie all’assidua frequentazione, specie negli ultimi anni della vita del maestro, ne ha colto lo spirito e l’essenza più profonda. E i suoi dischi e le centinaia di concerti che ha dedicato all’amico Astor, ne sono la prova più autentica. Al microfono di Claudio Farinone, Richard Galliano ci racconta di quell’amicizia, di ciò che ha imparato da lui e che ora regala al mondo intero attraverso il suo instancabile lavoro.
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