
Oggi la storia 20.05.14
Oggi, la storia 20.05.2014, 16:34
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Mille e seicento ottantanove anni fa, il 20 maggio 325, sotto l’imperatore romano Costantino il Grande, si apriva a Nicea il primo concilio ecumenico nella storia della cristianità. Nicea, l’attuale Iznuk in Turchia, fu scelta come sede del concilio convocato da Costantino per dirimere l’aspra disputa esplosa fra i cristiani sulla Trinità e sulla natura di Cristo: era Cristo il figlio di Dio “uguale” al Padre e come lui eterno, o era stato creato dal Padre e quindi era solo “simile” a Dio? Quando convocò il concilio, Costantino non si era ancora convertito al cristianesimo, lo fece solo poco prima della morte avvenuta il 22 maggio 337. Ma la leggenda cristiana narra che nel 312, alla vigilia della battaglia presso il ponte Milvio a Roma, contro il suo rivale imperiale Massenzio, Costantino ebbe la visione nel cielo di una croce col monogramma di Cristo in greco e udì una voce che gli diceva: “con questo segno vincerai”. E l’imperatore vinse. Gli storici hanno messo in dubbio la leggenda e la conversione di Costantino, perché continuò a usare simboli pagani. Tuttavia nel 313 riconobbe ai cristiani la libertà di culto, dopo quasi tre secoli di persecuzioni. Rafforzata invece che indebolita dalle persecuzioni, e presente in tutti i territori dell’impero romano d’occidente e d’oriente, la Chiesa ottenne sempre maggiori riconoscimenti da Costantino, diventando la principale religione dell’impero. Ma contemporaneamente, essa era già lacerata da conflitti teologici che sfociarono in eresie e scismi. “E’ uno dei più ingrati spettacoli della storia – ha scritto a proposito del Concilio di Nicea il grande storico svizzero Jacob Burckhardt nel suo classico libro L’età di Costantino il Grande – vedere come la Chiesa, sebbene appena salvatasi dalle persecuzioni … sia già tutta investita dalla violentissima lotta intorno ai rapporti fra le persone della Trinità. … Vi è anche tutta una serie di altri interessi, in parte assai mondani, che s’inseriscono nella lotta e anzi si occultano dietro di essa, conferendole la parvenza di un semplice e ipocrita pretesto.” Per risolvere la disputa, che metteva in pericolo l’unità dell’impero appena riconquistata, Costantino decise di convocare il primo concilio ecumenico, da lui presieduto. Vi parteciparono circa 300 vescovi su 1.800 invitati, ma era assente il papa, vescovo di Roma. Nella quasi totalità decisero l’unicità delle tre persone della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. Il dogma divenne il credo che dopo sedici secoli è tuttora recitato dai cattolici. La Chiesa ne uscì rafforzata ma la protezione di Costantino, come un pungiglione, cominciò a iniettarle la tentazione di un primato imperiale, alla quale per quasi sedici secoli la Chiesa di Roma, forse proprio perché romana, oltre che cattolica e apostolica, non seppe resistere.