Oggi, la storia
Martedì 1. settembre 2015 - 07:05
Non si contano ormai gli articoli apparsi sui giornali dedicati al tracollo finanziario della Grecia. Innumerevoli sono le interpretazioni della crisi in corso, svariati gli scenari che descrivono le conseguenze di un default del paese ellenico. Dal punto di vista storico, il caso della Grecia è effettivamente singolare: un Paese politicamente stabile in una regione ricca e senza conflitti in corso è diventato insolvente. Tuttavia, per quanto moderni possano sembrare i termini di debito pubblico e default, essi non sono un prodotto del nostro tempo. Secondo la rivista italiana Focus, dal 1800 si sono registrati ben 227 casi di fallimento in tutto il mondo. Pensiamo ad esempio alla Germania che, sconfitta dalle due Guerre Mondiali fallì ben tre volte nel XX secolo. Oppure a casi più recenti come l’Argentina, che, soggetta nel corso della seconda metà del XX secolo a un’alternanza tra dittature militari e deboli governi, tra la fine degli anni novanta e il decennio successivo fu colpita da una crisi economica che la portò al collasso.
Queste constatazioni mi portano oggi a soffermarmi brevemente su un caso di insolvenza avvenuto nel XIV secolo. Ci spostiamo in Inghilterra sotto il regno di Edoardo III. Dal 1337 è in corso la Guerra dei Cent’anni tra il Regno di Francia e il Regno d’Inghilterra. Si tratta di un conflitto nato da rivalità dinastiche e dal tentativo della Francia di confiscare i territori inglesi in Continente. Per finanziare il suo esercito, Edoardo III si vede obbligato a richiedere un credito. Dato che i titoli di stato non esistono ancora nel XIV secolo, i sovrani dipendono dal finanziamento dei banchieri. Sono fiorentini quelli che concedono crediti al sovrano inglese. Si tratta dei Bardi, dei Peruzzi e degli Acciaiuoli.
Dopo tre anni di conflitto, nel 1340, Edoardo si proclama re di Francia e sconfigge temporaneamente i Francesi a Sluys. I costi necessari per finanziare le sue campagne militari sono però ingentissimi e la mancanza di fondi costringe Edoardo a tornare in Inghilterra. Ben presto risulta chiaro che il sovrano inglese non è in grado di pagare i suoi debiti di guerra. Per i tre banchieri fiorentini, già indeboliti dai crediti concessi al Comune di Firenze per la guerra contro Lucca e dai crediti non rimborsati da parte del re di Napoli, è la fine. Tra il 1342 e il 1346 assistiamo al loro clamoroso fallimento a catena. Saranno i Medici a sostituire a Firenze nella seconda metà del XIV secolo le compagnie fallite. Il loro Banco diventerà nel Quattrocento la compagnia bancaria più importante d’Europa.