Oggi, la storia

L'enigma della peste

Rete Due, giovedì 22 maggio, 07:05

  • 22.05.2014, 09:05
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Oggi la storia 22.05.14

Oggi, la storia 14.08.2014, 15:35

"A fame, peste, bello libera nos, Domine": liberaci dalla fame, dalla peste e dalla guerra, o Signore. Ripetuta per molti secoli, per quanto riguarda la malattia questa preghiera si riferiva genericamente a diversi morbi infettivi, ma in primo luogo alla peste vera e propria. Già presente nell'antichità, nel 1348 la peste tornò dall'Asia e uccise qualcosa come il 30-40% della popolazione europea. Da allora al XVIII secolo il male continuò a imperversare, con un'altra grande ondata nel 600 (quella dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni). Poi fra 700 e 800 scomparve.

Perché? Non perché fossero state trovate delle cure (il bacillo della peste fu scoperto solo nel 1894, in Asia, dal medico svizzero Alexandre Yersin), né per un miglioramento le condizioni di vita: la peste colpiva indifferentemente ricchi e poveri. Per rispondere al quesito sono state avanzate varie ipotesi.

Dato che il bacillo della peste è veicolato da una pulce che vive nella pelliccia dei topi, si è pensato alla diffusione di case in muratura, meno aperte ai roditori di quelle di legno, ma ad es. in Italia queste c'erano da secoli e non impedirono l'epidemia.

Altri hanno attribuito la scomparsa della peste a un fenomeno biologico: il ratto nero, che da sempre viveva Europa, fu infatti soppiantato da un'altra specie, il ratto marrone, il cui parassita è una pulce meno ricettiva del bacillo della peste. Ma anche quest'ipotesi è incerta: il ratto marrone arrivò in Europa intorno al 1720, quando la peste si stava già ritirando.

Altri ancora hanno invocato le quarantene e i cordoni sanitari messi in atto dagli uomini per isolare i focolai della malattia. Per quanto efficaci, però, non è certo che queste misure fossero sufficienti perché i commerci internazionali stavano sviluppandosi e molto spesso la peste arrivava con le navi. O forse vi contribuirono tutti questi fattori. Sta di fatto, però, che l'enigma è tuttora irrisolto e forse lo rimarrà perché le fonti non consentono risposte certe.

Ma perché ve ne parlo? Da un lato perché questa vicenda ha a che vedere con il nostro crescente benessere dal 700 in poi; dall'altro perché la peste, da tempo scomparsa in Europa come altre malattie epidemiche, in Asia e in Africa ha continuato a mietere vittime fino a pochissimi anni fa. Anche se per noi questa storia è lontana, dunque, mi sembrano due buone ragioni per non dimenticarla.

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